Bonus baby sitter: di cosa stiamo parlando?

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Bonus Babysitter 2016
valentina@mamme.it'

Le misure a sostegno della famiglia in Italia non sono un’eccellenza, tuttavia dei piccoli passi in avanti vengono fatti ogni giorno. Una delle novità più rilevanti che, negli ultimi anni, ha permesso alle famiglie di rendersi la vita meno complicata è stata l’introduzione dei bonus baby sitter, erogati dall’INPS. Vediamo, dunque, di cosa si tratta, chi li può richiedere e come.

Con quelli che comunemente vengono chiamati voucher baby sitter, le madri lavoratrici hanno diritto a un contributo economico per far fronte alle spese che devono sostenere per l’asilo nido o per la baby sitter. Per fruire del bonus, le madri devono aver concluso da meno di 11 mesi il periodo di maternità obbligatorio e non devono aver fruito nemmeno in parte del congedo parentale (l’astensione facoltativa); devono, inoltre, essere delle lavoratrici, sia pubbliche che private, libere professioniste che parasubordinate.

L’ammontare del bonus è di 600 € al mese, per 6 mesi massimo (le lavoratrici parasubordinate hanno diritto solo a 3 mesi) e per richiederlo occorre seguire una procedura telematica.
È possibile inoltrare la domanda a partire dal 1° febbraio, accedendo al portale dell’INPS e inserendo nella propria area personale il PIN, sarà possibile inoltrare la richiesta che deve essere corredata anche di dichiarazione ISEE.

Il contributo verrà erogato in misura proporzionale all’orario di lavoro svolto, cioè 600 € per le lavoratrici “a tempo pieno” e in misura ridotta per le altre. Per il bonus baby sitter, la Legge di Stabilità ha stanziato 20 milioni di euro che, suddivisi per l’importo massimo di 3.600 € che spetta alle lavoratrici a tempo pieno, significa accontentare circa 5.500 lavoratrici full time.

Insomma, se siete delle mamme alle prese con il rientro al lavoro dopo la maternità quest’iniziativa fa certamente al caso vostro: prendetela in considerazione e – se ne avete diritto – sfruttatela!

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Mamme e lavoro

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