Cercasi baby sitter: come affrontare il colloquio e cosa valutare

Le esigenze lavorative e familiari rendono necessaria l’assunzione di una baby sitter seria e professionale per il proprio bambino.

Affidare il bene più prezioso ad un’estranea non è semplice. Che sia stata consigliata da un parente, dall’amica più cara o da un’agenzia di incontro tra famiglie e tate, il curriculum va attentamente studiato e selezionato tra tanti, in modo da poter effettuare una prima scrematura e passare alla fase successiva.

Il colloquio costituisce un reale confronto con la persona che, almeno sulla carta, sembra la più qualificata. Alcune domande mirate possono dare dei chiarimenti in merito al carattere, alle attitudini ed alle capacità della baby sitter. Potrebbe essere utile prendere appunti.

Il primo colloquio telefonico con la baby sitter

Sono tante le famiglie italiane che hanno necessità di ricorrere ad una baby sitter. In alcuni casi lavorano entrambi i genitori, in altri esistono situazioni più difficili da gestire come una separazione, un divorzio o la morte di un coniuge. La tata rappresenta un valido aiuto nell’educazione e nel controllo del bambino, per cui è importante scegliere una persona seria, competente e che sia anche affidabile.

Il primo colloquio avviene telefonicamente. La semplice chiacchierata fornisce informazioni precise, puntuali ed oggettive che danno modo di verificare se quanto è scritto nel curriculum corrisponde a verità. In tal senso, è opportuno informarsi sulla disponibilità, l’effettiva flessibilità di orari e eventuali referenze. D’altro canto, bisogna essere chiari fin da subito, specificando cosa ci si aspetta oltre al normale accudimento del bambino (piccole faccende domestiche o aiuto nei compiti).

Come impostare il colloquio fisico con la baby sitter

Il colloquio dal vivo serve a definire i compiti e a conoscere meglio il carattere e le attitudini della baby sitter. Alcune domande mirate possono semplificare la scelta.

Innanzitutto, bisogna valutarne l’esperienza in base al numero dei bambini seguiti e la loro età. Poi, va assolutamente richiesto il motivo per cui si è concluso il rapporto di lavoro precedente.

La risposta che si otterrà è molto indicativa, in quanto definisce la personalità, il grado di serietà e di responsabilità della baby sitter.

Per trattare con i bambini bisogna essere creativi. Pertanto, è importante conoscere eventuali competenze riguardo all’organizzazione di piccole festicciole, della merenda o del tempo libero.

Non si può affidare un bene così prezioso ad una totale sconosciuta, pertanto è indispensabile conoscerne i punti forti e le debolezze.

A tale scopo, bisogna capire il motivo per cui ha scelto di fare questo lavoro (tutt’altro che facile), analizzare le eventuali difficoltà nell’approcciarsi ad alcune situazioni d’emergenza e la resistenza.

Un dettaglio importante: chiedere alla babysitter se ha frequentato un corso di primo soccorso pediatrico e se conosce le manovre di disostruzione. È molto importante che la persona in questione sappia intervenire in caso di bisogno. Qualora non avesse frequentato nessun tipo di corso, sarebbe bene darle la possibilità di parteciparvi: ci sono corsi online o in presenza.

Dopo il colloquio è utile prendersi una pausa per valutare l’incontro. Attenzione a tutte quelle risposte che sono sembrate artificiose e studiate sul momento!