Quanto incide la stagione di nascita sulla salute del bebè?

Chi è mamma sa bene quanto sia importante la salute e il benessere del proprio piccolo. Si tratta naturalmente di un fattore che non può essere previsto nel tempo in quanto le malattie potrebbero sopraggiungere da un momento all’altro. Tuttavia secondo alcuni studi scientifici condotti negli Stati Uniti, a determinare la salute del bambino potrebbe essere anche la sua stagione di nascita. In base a questa indagine infatti il periodo nel quale il bimbo viene concepito e quello della sua nascita influenzerebbero in qualche modo anche la sua salute futura.

Stagione di nascita del bebè: gli studi condotti

Che la stagione di nascita di un bambino potesse essere correlata al rischio di ammalarsi in futuro è una teoria che è stata studiata per la prima volta da una squadra di ricercatori provenienti dagli Stati Uniti d’America (in particolare provenienti dalla Colombia University di New York). Tale correlazione è stata poi inserita all’interno di una rivista scientifica piuttosto diffusa denominata American Medical Informatics Association. A onor del vero questo studio era stato già svolto diversi anni prima, precisamente nel 2015, quando i ricercatori avevano intrapreso un’analisi simile. I campioni presi in considerazione per tale studio erano stati i dati sanitari di circa 1,7 milioni di persone newyorkesi.

Grazie a tale studio quindi era stata trovata un’analogia tra il mese in cui nasceva il bambino e il possibile rischio di essere affetto da una serie di disturbi e patologie specifiche. Ad esempio era stato scoperto che i bebè nati sia nel mese di luglio che nel mese di ottobre avevano una propensione maggiore ad essere soggetti a disturbi di asma. Nonostante ciò però questa ricerca non aveva analizzato altri fattori importanti che potevano essere determinanti come ad esempio gli elementi e le circostanze a cui le neo mamme erano state sottoposte durante il periodo della gestazione.

Stagione di nascita del bebè: le scoperte più significative

Nell’ambito del nuovo studio che è stato condotto in America invece i ricercatori si sono occupati di effettuare analisi non solo sui cittadini di New York ma anche su donne provenienti da differenti zone del mondo, come ad esempio Taiwan e Corea del Sud.

Da tali studi è emerso che se le mamme durante il periodo della gravidanza erano state esposte a un basso di livello di luce, i neonati erano più propensi a sviluppare malattie come il diabete. Le donne invece che nei primi tre mesi di gravidanza avevano subito una forte esposizione al monossido di carbonio potevano dare alla luce bimbi che potevano rischiare ansia e depressione più facilmente di altri. Quelle che invece respiravano particolato atmosferico ad alti livelli partorivano figli più predisposti alla fibrillazione atriale.

Lascia una risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *