L’acido folico in gravidanza: tutto quello che bisogna sapere

L’acido folico è una vitamina preziosa, indispensabile durante la gestazione. Ma a cosa serve esattamente? Come e quando assumerlo? Secondo i dati emersi da una recente ricerca condotta nella regione Lazio, è venuto alla luce che sono molto poche le donne che sono pienamente coscienti dell’utilità dell’acido folico. Facciamo dunque un po’ di chiarezza in merito.

L’importanza dell’acido folico in gravidanza

L’acido folico, noto anche come vitamina B9, si trova in natura nella frutta, nei cereali, nei legumi e in tutte le verdure che hanno foglie verdi come insalata e cavoli. È una sostanza fondamentale che aiuta a effettuare la corretta divisione cellulare nonché la replicazione del DNA. A tutte le donne in dolce attesa è raccomandata l’assunzione di integratori a base di acido folico durante i primi tre mesi della gestazione. Questi integratori contengono un elevato quantitativo di questa molecola, prodotta però in laboratorio.

Una persona adulta necessita di un quantitativo di acido folico pari a 0,4 milligrammi al giorno. Il nostro corpo non è capace di produrlo da solo e quindi deve essere introdotto nell’organismo attraverso un’alimentazione variegata e ben equilibrata. Se un adulto consuma regolarmente frutta, cereali e verdura non ha bisogno di un ulteriore integrazione. Le cose si complicano un po’ durante la gravidanza in quanto aumentano le dosi di vitamina B9 necessarie per la formazione del feto.

Può capitare anche che l’alimentazione abituale non sia sufficiente a soddisfare il fabbisogno giornaliero di questa vitamina. Alcuni farmaci o alcune patologie ne impediscono il corretto assorbimento come ad esempio la celiachia o il morbo di Chron. Anche il fumo e l’abuso di alcolici impediscono a all’organismo di assimilare in modo opportuno l’acido folico.

La carenza di acido folico in gravidanza

Una mancanza importante nell’organismo di acido folico compromette la replicazione delle cellule e la loro rapida differenziazione. Fra le conseguenze più comuni provocate dalla mancanza di questa vitamina c’è l’anemia megaloblastica: ha gli stessi sintomi dell’anemia causata dalla carenza di ferro ma è una patologia completamente diversa. Se una mamma in dolce attesa manifesta una carenza di acido folico, il bambino potrebbe nascere con importanti malformazioni come difetti nella chiusura del tubo neurale. Ecco perché è importante integrare con acido folico di sintesi durante il primo trimestre di gestazione. Il corpo ne richiede un quantitativo molto superiore a quello abituale per far sviluppare in modo corretto il feto. L’alimentazione da sola non è sufficiente ad apportare tutta la vitamina B9 necessaria e potrebbero insorgere problematiche importanti.

L’integrazione con acido folico di sintesi è l’unico modo per scongiurare problematiche serie al feto in continuo accrescimento.

Lascia una risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *