L’apprensione e l’allerta per la salute dei propri figli, è massima specialmente nei primi due anni di vita dei bambini, quando i genitori, secondo studi effettuati, colgono nei piccoli l’impossibilità di spiegare a parole ed in maniera chiara i propri sintomi, valutando quindi più rischioso qualsiasi problematica di salute, anche alcune irrilevanti o trascurabili.

E’ il caso del raffreddore che colpisce i bambini nei primi due anni di vita: la curiosità infatti è che, diversamente da ciò che molti pensano, la miglior cura da effettuare è non fare assolutamente nulla, specialmente non somministrare farmaci, come rivelano sono i medici della Food and drug administration (Fda), l’ente Usa che regola farmaci e cibi.
I bambini, proprio per l’età pediatrica in cui sono, non hanno ancora sviluppato sufficienti forme antibiotiche e hanno le difese immunitarie più vulnerabili rispetto ad un adulto, quindi si ammalano più facilmente.

Se consideriamo che il decorso del raffreddore è di circa 5-7 giorni, non c’è altro da fare che attendere che vadano via febbre e sintomi come tosse, mal di gola, voce bassa; per aiutarne il decorso si deve soltanto idratare molto il corpo del bimbo, fare delle inalazioni con soluzione fisiologica e fare lavaggi nasali con acqua salata o soluzione salina, nei neonati usando una siringa, chiamando il proprio pediatra qual’ora si presenti la febbre.

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