Quando il liquido amniotico è poco o troppo

Non sempre le gestanti sono perfettamente consapevoli di quali siano le dinamiche del liquido amniotico, del modo in cui esso si evolve nei mesi di gestazione e quando può essere considerato troppo o, al contrario, troppo poco.

Misurare il liquido amniotico

In primo luogo va detto che nelle prime fasi della gestazione la produzione del liquido amniotico, che può essere considerato a buon diritto l’habitat del feto, avviene per filtrazione attraverso la placenta e la membrana amniocoriale. Con l’avanzare delle settimane, invece, quando comincia a perfezionarsi la funzionalità renale, il liquido è determinato dalla diuresi del feto. Il ricambio è continuo: il feto, infatti, lo deglutisce e poi lo espelle nuovamente sotto forma di urina.

Il liquido amniotico deve essere periodicamente misurato, soprattutto a partire dal secondo trimestre, in modo tale da verificare che sia presente nella giusta quantità. Un parametro fondamentale in tal senso è l’indice Afi (amniotic fluid index) che rileva la quantità di liquido presente nella cavità uterina. Esso può essere considerato nella norma se è compreso nel seguente intervallo: tra 80 e 220 mm. Qualora sia inferiore ci troviamo di fronte a un caso di oligoidramnios; se superiore, invece, si parla di polidramnios.

Liquido amniotico: quando nel sacco risulta troppo poco

La presenza di poco liquido nel sacco amniotico  (oligoidramnios) può essere dovuta a un ritardo nella crescita del feto. In tal caso alla donna si raccomanda di bere molti liquidi, di evitare situazioni stressanti e di starsene a riposo. Ricordiamo, tuttavia, che la diminuzione di liquido nell’ultima fase della gestazione è assolutamente fisiologica. Un caso estremo di questa patologia, è, invece, l’anidramnios, ovvero la completa assenza di liquido, che può portare alla morte del feto.

Cosa significa troppo liquido amniotico?

La presenza di una eccessiva quantità di liquido (polidramnios), invece, può essere causata da una maggiore produzione di urina da parte del feto stesso, che si registra, ad esempio, in caso di diabete gestazionale

3 commenti

Lascia una risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *