Apnee notturne nei bambini: cosa sono, cause e trattamento

Le apnee notturne, interruzioni momentanee del respiro durante il sonno, sono fenomeni che colpiscono spesso i bambini e che rappresentano un vero e proprio disturbo della respirazione e può incidere in maniera negativa sulla qualità della vita dei più piccoli, anche negli anni a venire.

Durante l’età infantile, infatti, il sonno ricopre un aspetto fondamentale per la corretta crescita dei bimbi e per il loro sviluppo psicomotorio; per tale ragione, saper riconoscere le apnee notturne risulta molto importante per poter affrontare e superare questo tipo di problema.

Per individuare correttamente tale disturbo è fondamentale rivolgersi a professionisti sanitari che sappiano optare per il trattamento più adeguato a ogni singola condizione.

Questo disturbo del sonno non dev’essere sottovalutato in quanto ha conseguenze alquanto severe sulla vita di chi ne soffre.

Innanzitutto un sonno discontinuo non è ristoratore e dunque porta ad avere problemi legati alla stanchezza, il rendimento cognitivo ne risente e anche l’umore. Inoltre, anche dal punto di vista prettamente medico si possono riscontrare disturbi quali ipertensione, mutamenti metabolici, diabete e problemi di accrescimento.

Quando si verificano le apnee notturne nei bambini?

Come abbiamo accennato, le apnee notturne riguardano l’interruzione momentanea del respiro durante il sonno.

Nei bambini, generalmente, esiste una naturale resistenza delle vie aeree, ovvero l’aria è maggiormente ostacolata durante la respirazione; quando, però, questo fenomeno arriva a produrre apnee notturne, quest’ultime sono da considerarsi come vere e proprie patologie.

L’apnea si verifica maggiormente durante la fase REM, ovvero quel momento del sonno in cui i muscoli lavorano di meno e, di conseguenza, non mantengono sufficientemente aperte le vie aeree superiori.

Le apnee sono caratterizzate da interruzioni della respirazione di 10/15 secondi che possono manifestarsi in adulti e piccini più volte anche nell’arco temporale di un’ora

Apnee notturne nei bambini: quali sono i sintomi

I sintomi che riguardano le apnee notturne nei bambini possono palesarsi sia di giorno che di notte.

Di giorno:

  • I piccoli tendono ad avere una respirazione difficile, registrano frequenti mal di testa quando si svegliano la mattina
  • Sono eccessivamente irritabili o iperattivi
  • Non si concentrano come dovrebbero a scuola, soffrono frequentemente di sonnolenza e possono subire un rallentamento della crescita;
  • a tutto questo, infine, si possono aggiungere dei problemi a livello cardiorespiratorio.

Di notte:

  • Russamento
  • Respiro di Falstaff (frequenti apnee durante il sonno che spesso sono riferite da altri, non avvertite dal soggetto)
  • Secchezza delle fauci
  • Movimenti non normali dell’addome e del torace
  • Enuresi notturna
  • Sonno disturbato da pause del respiro, continui risvegli o cambi repentini di posizione e, infine, possono verificarsi sudorazioni eccessive.

Nel momento in cui si sospetta che il bambino sia colto da apnee notturne, generalmente si sottopongono gli interessati a dei questionari che possono essere svolti dai bambini stessi o, se troppo piccoli, dai genitori e valutare così se la qualità del sonno del piccolo sia sufficiente o meno.

Cause delle apnee notturne nei bambini

Una volta chiariti gli aspetti che riguardano i sintomi sia notturni che diurni delle apnee, bisogna fare luce su quelle che sono le cause che scatenano tali fenomeni.

Dai 2 ai 5 anni

Innanzitutto c’è da specificare che nella fascia d’età che va dai 2 ai 5 anni una delle cause più frequenti delle apnee notturne sono da associare a problemi anatomici, come ad esempio tonsille e adenoidi ingrossati che possono bloccare le vie respiratorie dei più piccoli durante il sonno.

Questo succede perché le adenoidi e le tonsille dei bambini agiscono in difesa del sistema immunitario contro i “patogeni esterni” e quindi non è raro che aumentino di volume.

Le apnee notturne, inoltre, possono verificarsi anche durante un raffreddore, ovvero quando le mucose del naso arrivano ad infiammarsi e a provocare una respirazione forzata che causa il russamento e che, a sua volta, è scatenato dal ristagno di muco in gola.

Dai 6 ai 9 anni

Nella fascia d’età che riguarda la seconda infanzia, ovvero quella che va dai 6 ai 9 anni fino ad arrivare all’adolescenza, una delle cause più frequenti di apnee notturne è rappresentata dall’obesità.

Quando l’addome è circondato da un eccesso di grasso, infatti, la respirazione è compromessa e risulta meno efficiente. Se poi tali soggetti sono anche asmatici, le apnee notturne possono verificarsi in percentuali molto più elevate.

Altre cause delle apnee

Infine, altre cause che determinano questi disturbi riguardano condizioni più rare e abbastanza gravi, come la malformazione dello scheletro del viso o patologie a livello celebrale, come nel caso dei bimbi affetti da Sindrome di Down.

Tutte queste condizioni, dunque, sono da sottoporre all’attenzione di specialisti sanitari che avranno modo di individuare esattamente le cause delle apnee notturne, valutando così la corretta terapia da intraprendere.

Prematurità e apnee notturne

Esiste una correlazione (ossia un legame) tra il nascere prematuri e lo sviluppo di una sindrome denominata OSAS caratterizzata da apnee notturne.

Innanzitutto chiariamo cosa si intende quando si dice “nato prematuro”. La maggioranza dei parti avviene tra la 37ª e la 42ª settimana di gestazione ed è considerato “a termine”.

Quando, invece, il bambino viene alla luce tra la 22ª e la 37ª settimana viene considerato nato con parto pretermine o prematuro.

È noto da tempo che i bimbi prematuri sono maggiormente predisposti a sviluppare patologie respiratorie come, ad esempio la bronchiolite che può sfociare in asma cronica e la displasia broncopolmonare.

Anche per la OSAS sembra esistere un rischio maggiore per questi bambini rispetto a quelli nati a termine di manifestare la patologia.

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