Scatti di crescita: cosa sono?

Ci sono dei momenti nella crescita dei neonati in cui sembra che i piccoli diventino improvvisamente voraci. Sia che vengano allattati al seno sia che prendano il biberon, pare che non siano mai soddisfatti della quantità di cibo.

Le mamme si preoccupano: cosa sta succedendo? Probabilmente vi trovate davanti ad uno scatto di crescita.

Gli scatti di crescita consistono in quei periodi dove i bambini hanno un picco nella loro crescita.

Normalmente, infatti, il bambino ha uno sviluppo e una crescita che non sono regolari, in quanto costituiti da dei picchi: in tali periodi è possibile che i bambini modifichino le loro abitudini, ritrovando un nuovo equilibrio che sia adatto a loro.

Nel corso degli scatti di crescita è consigliabile farsi aiutare da un pediatra e seguirne tutte le indicazioni.

Quando avvengono gli scatti di crescita

Gli scatti di crescita consistono in periodi in cui il bambino cresce più velocemente e tende a cambiare le sue abitudini.

Per i genitori è fondamentale comprendere che tali periodi sono del tutto normali e tipici dello sviluppo di qualsiasi bambino.

Inoltre, i bambini necessitano di integrare più cibo in quanto la loro crescita è maggiore e il loro fabbisogno energetico aumenta di conseguenza.
I genitori devono non solo cercare di comprendere quando tali scatti di crescita si presentano, ma anche prepararsi ad essi.

Normalmente questi periodi sono presenti all’inizio delle prime settimane del bambino e hanno una durata che arriva fino al termine dell’età puberale.

In quest’ultima età infatti il bambino avrà un ultimo scatto di crescita, il quale lo preparerà alla vita adulta. Normalmente gli scatti di crescita hanno una durata standard di 2-3 giorni, ma talvolta possono arrivare a una settimana.

Solitamente gli scatti di crescita maggiormente frequenti avvengono durante i seguenti periodi:

  • tra 8 e 9 mesi;
  • verso i 6 mesi;
  • verso i 3 mesi;
  • nel periodo compreso tra la sesta e ottava settimana.
  • nel periodo compreso tra la seconda e terza settimana.

Possiamo chiamare queste settimane anche Wonder Weeks, vere e proprie “settimane prodigiose”, ovvero di quei giorni in cui avviene lo scatto cognitivo.

Come riconoscere gli scatti di crescita

Gli scatti di crescita possono essere facilmente riconoscibili a seconda del temperamento del bambino. Quest’ultimo tende infatti a modificare il suo atteggiamento, che diventa più nervoso e irritabile, soprattutto durante la notte.

Per le mamme che allattano al seno, questo comportamento è visibile soprattutto per il quantitativo elevato di tentativi richiesto prima di riuscire a nutrire il bambino.

E’ inoltre dimostrata la presenza di un legame tra i rigurgiti e gli scatti di crescita, dimostrata dall’American Academy of Pediatrics.

La presenza di cambiamenti abbastanza veloci negli arti e nel corpo, i quali si allungano, possono modificare il centro di gravità. Per questo motivo i bambini tendono a rigurgitare, in quanto più goffi.

Come gestire gli scatti di crescita con l’allattamento al seno

Durante questi scatti di crescita è fondamentale assecondare il bambino, facendo sentire la propria presenza ed eventualmente consolarlo e attaccarlo al seno quando lo richiede quanto più possibile, così da soddisfare le sue esigenze nutrizionali.

Nel corso di questi periodi è estremamente consigliato seguire i vari consigli dati dal pediatra o da ulteriori figure di supporto, come le consulenti dell’allattamento o le figure professionali presenti in consultorio.

Come gestire gli scatti di crescita con l’allattamento mediante latte artificiale o misto

Qualora la mamma non allatti al seno ma utilizzi del latte artificiale, la gestione dello scatto di crescita può risultare più semplice.

In particolare, si conoscono perfettamente le dosi di latte assunte giornalmente dal bambino e quando la mamma nota la sua insoddisfazione è possibile aumentarle gradualmente.

Tale procedura deve essere effettuata sotto consiglio del pediatra e consente al bambino nel picco di crescita di soddisfare i suoi nuovi bisogni alimentari, che vanno oltre la dose di latte artificiale precedentemente assunta.

Qualora invece si allatti in modo misto è sempre consigliato dagli esperti favorire l’allattamento al seno rispetto a quello artificiale, provando ad offrire più volte il seno. Una volta terminata la poppata, se questa non è stata sufficiente, è possibile utilizzare il biberon. E’ bene notare che l’apporto dev’essere aumentato gradualmente fino a quando il bambino non sembra soddisfatto e non più affamato.

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