
Nonostante l’attaccamento al seno sia un istinto naturale accade spesso che il neonato lo rifiuti creando uno stato di ansia e frustrazione nella madre nonché la sospensione dell’allattamento. Questo fenomeno, noto anche come sciopero del lattante, può avere alla base più di una causa.
Rifiuto del seno: quali sono le cause?
Svezzamento. Prima di ogni cosa, nel caso in cui il bambino abbia raggiunto quasi un anno di età, occorre assicurarsi che non sia arrivato il momento dello svezzamento. Molti bambini infatti rifiutano il capezzolo semplicemente perché non sentono più il bisogno di nutrirsi con il latte materno.
Dolore. Se il bambino smette di succhiare e inizia a piangere, probabilmente sente dolore alla bocca. Dolore che può essere causato da un’infezione micotica (mughetto), dalla dentizione, da un’otite oppure da piccole ferite sulla lingua o sul palato. In ognuno di questi casi occorre rivolgersi al proprio pediatra che saprà indicare una cura adeguata.
Rinite. Il naso chiuso crea nel bambino difficoltà nella respirazione e di conseguenza nell’allattamento. Il piccolo, respirando solo con la bocca, non riesce a succhiare e a respirare contemporaneamente. Delle goccine nasali e l’aspirazione del muco dalle narici riescono a risolvere gran parte del problema.
Sedazione. Può sembrare atipico ma spesso una delle cause del rifiuto del seno da parte del bambino è la sonnolenza, indotta dai farmaci assunti dalla madre: farmaci per cure psichiatriche e farmaci somministrati durante il travaglio.
Tecniche di allattamento. Allattare un neonato per quanto possa essere naturale non è un’azione semplice. Un attacco non corretto, una pressione eccessiva durante la presa, un ingorgo mammario, poppate programmate e cosi via possono interferire negativamente con la suzione, rendendo l’allattamento scomodo e frustrante.
Sapore del latte. Non è improbabile che il bambino rifiuti il latte a causa di un sapore diverso. I motivi di questa alterazione sono vari. Possono esserci cambiamenti ormonali legati ad una nuova gravidanza, la madre ha le mestruazioni oppure ha mangiato alimenti piccanti, speziati o pesanti.
Tensione. Il fattore stress gioca un ruolo importante durante l’allattamento. Una madre stressata, stanca può comunicare e trasmettere il suo stato al bambino, rendendolo nervoso e agitato. Lo stesso bambino affamato può, a causa di una secrezione lenta (il latte tarda ad arrivare alla bocca), innervosirsi e rifiutare arrabbiato il seno.
Cambiamenti. Anche l’aspetto psicologico ha la sua importanza, da non sottovalutare quindi. Non dimentichiamo che i bambini sono molto sensibili: risentono di ogni piccolo cambiamento (separazione dalla madre, cambiamenti familiari, cambiamenti di abitudini ecc.) e lo manifestano, durante il primo anno di vita, proprio con il rifiuto della poppata.