18 giugno 2025 –
In una recente intervista al New York Times Javier Bardem ha fatto riemergere un tema delicato e spesso sottovalutato: la depressione post partum. L’attore spagnolo, noto per la sua riservatezza, ha scelto di rompere il silenzio raccontando per la prima volta il difficile momento vissuto insieme alla moglie Penelope Cruz dopo la nascita del loro primo figlio, Leo. Un racconto intimo che ci permette di riflettere sul valore della condivisione, sul ruolo dei padri e sulla salute mentale nel periodo post-natale.
Depressione post partum: un tabù che resiste ancora oggi
Durante l’intervista, Bardem ha sottolineato come la gravidanza non sia stata particolarmente problematica per Penelope, mentre il periodo successivo si è rivelato profondamente complesso.
“La depressione che è seguita sì. Non riusciva a parlarne, era una cosa nuova per lei“, ha spiegato l’attore. Le sue parole fanno luce su un disturbo che, nonostante colpisca molte madri, rimane spesso nascosto per vergogna o senso di colpa.
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Nel 2011, quando è nato Leo, parlare apertamente di depressione post partum era ancora raro, e molte donne si chiedevano se fosse “normale” provare tristezza invece della gioia assoluta che ci si aspetta da una neomamma. La testimonianza di Bardem offre un prezioso spunto per comprendere meglio cosa significhi davvero vivere questa condizione e quanto sia fondamentale il supporto del partner.
Penelope Cruz: una madre presente, una donna forte
Penelope Cruz ha sempre mantenuto una certa discrezione riguardo alla sua vita privata, ma negli ultimi anni ha condiviso alcuni pensieri sulla maternità. Ha dichiarato molte volte che i figli Leo e Luna sono la sua priorità assoluta, e che per loro ha scelto di rallentare la sua carriera. Ha rinunciato a ruoli importanti pur di non allontanarsi da casa durante l’anno scolastico. “Non me ne pentirò mai”, ha detto, sottolineando l’importanza di essere presente nella loro crescita.
La sua scelta dimostra quanto la maternità possa trasformare le priorità e quanto sia essenziale rispettare i propri tempi, anche a costo di andare controcorrente rispetto alle aspettative del mondo dello spettacolo.
Un amore solido, nato sul set e rafforzato nel tempo
La storia tra Penelope Cruz e Javier Bardem inizia sul set del film Prosciutto, prosciutto nel 1992, ma è solo nel 2007, durante le riprese di Vicky Cristina Barcelona, che nasce l’amore. Nel 2010 si sposano in gran segreto e diventano genitori di due bambini. Da allora, il loro legame non si è mai incrinato, nonostante la pressione mediatica e gli impegni lavorativi.
Javier ha raccontato di avere una regola fondamentale: non stare mai più di due settimane lontano dalla sua famiglia. Durante le riprese del film A proposito dei Ricardo è rimasto separato da loro per 21 giorni, e ha confessato di aver sofferto fisicamente per la distanza. “Letteralmente, il mio corpo stava reagendo al dolore e alla tristezza”.
Rompere il silenzio per aiutare gli altri
Con la sua intervista, Javier Bardem ha aperto uno spazio su un tema ancora poco conosciuto, perché spesso considerato da nascondere. Lo stesso Bardem ha ricordato che Penelope all’epoca sembrava smarrita: “La gravidanza non è stata poi così dura. La depressione che è seguita sì. Non riusciva a parlarne, era una cosa nuova per lei”.
La depressione post partum non riguarda solo chi la vive, ma anche chi è accanto. E parlarne può fare la differenza.
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In un mondo che spesso esalta solo la perfezione, storie come quella di Bardem e Cruz ricordano che la fragilità non è una colpa, ma un’occasione per crescere, insieme.