Quando si percepiscono i primi movimenti del feto?

Si muove troppo? Si muove troppo poco? Oppure, come mai non si muove affatto? Questi e molti altri sono gli interrogativi che ogni mamma in dolce attesa non può fare a meno di porsi. Sentire che il proprio piccolo si sta muovendo, che si gira e dà pugni, è la prova che sta bene e che la sua crescita sta procedendo nel migliore dei modi.

Da quando iniziano i movimenti fetali in gravidanza?

Ma cosa fare se non si è in grado di percepirne i movimenti? In realtà, preoccuparsi troppo è spesso inutile. È soltanto dopo la 28esima settimana, infatti, che i primi movimenti fetali cominciano ad essere più significativi e importanti ed è buona abitudine tenere conto della loro frequenza.

Sebbene il bambino cominci ad animarsi molto presto i primi movimenti possono essere percepiti a partire dalla 18esima o 20esima settimana, questi spostamenti sono talmente leggeri che spesso possono essere non accusati o scambiati per altre cose.

Come si riconoscono i movimenti fetali?

Molte donne, ad esempio, hanno riferito di aver collegato i movimenti del piccolo alla sensazione di una farfalla che si muove all’interno dell’utero o, meno romanticamente, ai classici disturbi che si accusano quando c’è aria nella pancia. Inoltre, va ricordato che il feto tende ad essere più attivo proprio quando l’organismo della madre sta riposando, e quindi non è in grado di accorgersi dei suoi movimenti. Altre volte, invece, si è troppo occupate con il lavoro o con lo svolgimento delle faccende domestiche, per percepire questi minuscoli cambiamenti.
Anche la fase della gravidanza, poi, ha la sua importanza.

Gravidanza: come si muove un feto all’interno del pancione

Naturalmente, verso la fine del percorso i movimenti del bambino si faranno più significativi – e spesso più dolorosi-, ma ci sono altri mesi, come ad esempio il quinto, che possono trarre in inganno anche le mamme più esperte. Nel quinto mese, infatti, il feto può dormire perfino per 15-20 ore al giorno, alternando momenti di sonno profondo a momenti di sonno agitato. Va da sé, quindi, che le occasioni per sentire i suoi piccoli spostamenti sono alquanto ridotte. Non va dimenticato, poi, che bisogna considerare anche la natura stessa del bambino.

Perfino quando sono ancora all’interno dell’utero, infatti, è possibile distinguere tra bambini più scalmanati che scalciano e spingono, e bambini più tranquilli che si fanno sentire a malapena. Infine, un certo merito andrebbe attribuito anche alla madre in questione in quanto, se si sta portando avanti una seconda o terza gravidanza, sarà più facile per lei saper riconoscere in anticipo anche i più teneri movimenti del piccolo.

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