Pappe fatte in casa o baby food: cosa è meglio per il mio bambino?

Arriva il momento dello svezzamento e il dubbio su quale sia l’alimento migliore per il proprio bambino assale tutte le mamme: chi si vota ai cibi freschi e al fatto tutto in casa, e chi preferisce la sicurezza del vasetto pronto. Nutripedia, il portale dedicato all’alimentazione fino ai tre anni, fa chiarezza su cosa mettere nei piatti dei nostri bambini.

Cucinato o pronto?

Da mamma di tre bambini di età diverse, le molteplici modalità di affrontare lo svezzamento le ho passate tutte. Ho alternato al classico omogeneizzato in vasetto, cibi freschi selezionatissimi, preparazioni gourmet alla crema di riso e ore di “spadellamento” in cucina, e alla fase del “congelo tutto e avrò cibo pronto per ogni occasione”.

Così capita a molti altri genitori che, mentre devono adattarsi ai nuovi ritmi familiari, devono anche preoccuparsi che il cibo che propongono al bambino sia prima di tutto sano e apporti i giusti nutrienti.

Nella giungla delle informazioni che arrivano ai neo genitori, non è facile orientarsi e le fake news dalla rete, o le credenze popolari prive di fondamento scientifico, possono determinare scelte non adeguate ad un bambino durante lo svezzamento.

Cibi freschi o preparati per il bambino, biologico o no?

Non c’è una scelta giusta tra prediligere gli omogeneizzati o i cibi freschi, ma bisogna tener presente quali sono i pro e contro di entrambe le possibilità. Siamo abituati a pensare che tutto il cibo fresco sia più genuino e nutriente di quello confezionato e in particolare che utilizzare ingredienti biologici sia la scelta più naturale e sana.

Non è necessariamente così. Per quanto riguarda la coltivazione di frutta e verdura, la certificazione biologica certamente ne attesta la produzione priva tra le altre cose di pesticidi di sintesi ma non tiene in considerazione possibili contaminazioni naturali quali micotossine e nitrati. Il limite della concentrazione di tali contaminazioni di origine ambientale è regolamentato dalla legge che però ne stabilisce la percentuale tollerabile su base adulta, non in riferimento alla prima infanzia.

Il discorso è diverso per i prodotti alimentari pronti per i bambini (o baby food), che si attengono a una legislatura che stabilisce dei livelli di micotossine e nitrati nettamente inferiori a quelli consentiti in frutta e verdura che consumano gli adulti, con livelli ammessi di pesticidi prossimi allo zero.  

Una buona regola, se si decide di affidarci al fresco, è di verificare scrupolosamente certificazione e provenienza e fare attenzione a cottura e metodi di conservazione, per portare in tavola al nostro bambino un piatto sano, nutriente ed equilibrato.

Per dissipare i dubbi in campo alimentare, Nutripedia ci viene in aiuto: oltre al portale ricco di approfondimenti e sempre consultabile, Nutripedia è anche un chatbot ricco di informazioni sulla nutrizione dalla gravidanza al compimento dei 3 anni del bambino.

Post in collaborazione con Nutripedia

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