Infezioni delle vie urinarie nei bimbi piccoli: sintomi, cause e cure

Le infezioni urinarie in età pediatrica sono assai diffuse, ma non sono tutte uguali. È opportuno, pertanto, imparare a distinguerle.

Nella maggior parte dei casi, sono causate dall’azione dei batteri che, dall’uretra, risalgono attraverso la vescica e arrivano fino ai reni.

Statisticamente, circa il 5% delle femmine registra questi episodi in età infantile, mentre per i maschietti la percentuale scende all’1-2%.

Quindi, anche se non si tratta di un rischio assai elevato in termini di numeri, la possibilità che i bambini entro i 10 anni possano contrarre queste infezioni è comunque da ritenere probabile e, di conseguenza, occorre essere sufficientemente informati per poterle riconoscere.

Cause e sintomi delle infezioni urinarie nei bambini

Esistono diversi fattori responsabili delle infezioni urinarie nei bambini; tra questi, i più comuni sono riferiti a disfunzioni od ostruzioni del tratto urinario, stitichezza e disidratazione.

Nei casi più rari, non è escluso che tale disturbo dipenda da qualche patologia, come nel caso della malattia di Hirschsprung che fa riferimento alla malformazione congenita dell’intestino inferiore.

Per i bimbi più grandi, invece, questo tipo di infezioni possono essere causate anche da diabete o traumi.

Il sintomo che più di ogni altro palesa la presenza di tale disturbo è la febbre, che talvolta può arrivare a essere anche molto alta.

Quando subentra uno stato febbrile, vuol dire che i batteri sono arrivati fino al rene, dando luogo alla “pielonefrite”, ovvero una condizione fisica molto più rischiosa di una comune cistite; quest’ultima, infatti, si manifesta quando i batteri si insediano nella vescica e comportano un lieve bruciore durante la minzione o l’esigenza di urinare più spesso.

Infezione alle vie urinarie nei neonati

Fino ai due anni di età del bimbo, è molto difficile per i genitori constatare che ci sia in atto un’infezione alle vie urinarie.

Nei neonati, infatti, i sintomi sono molto più subdoli e non facilmente riconoscibili, per cui bisogna sempre fare affidamento al pediatra e alla sua esperienza qualora sorgesse anche il minimo dubbio.

Riconoscere per tempo questo tipo di infiammazione, infatti, permetterà di limitare i danni a carico del rene, a lungo termine.

Quindi, laddove un bimbo molto piccolo dovesse avere febbre alta senza registrare particolari sintomi, la soluzione migliore per escludere un’infezione in atto è quella di effettuare l’esame delle urine e scongiurare qualsiasi dubbio.

Ad ogni modo, nei neonati, le cause di infezione al tratto urinario possono riguardare una non adeguata alimentazione, episodi di diarrea, vomito o, nei casi più rari, un lieve ittero.

Infezioni delle vie urinarie nei bambini piccoli: quali sono?

Tra le principali segnaliamo le seguenti:

  • La batteriuria asintomatica: si tratta di un disturbo benigno, determinato da microrganismi patogeni poco aggressivi e caratterizzato dalla totale assenza di sintomi. Può essere riscontrata solo in occasione di eventuali analisi delle urine e non richiede alcun tipo di terapia;
  • La cistite acuta: è una infezione alle basse vie urinarie che colpisce soprattutto le bambine; essa è causata per lo più dal batterio escherichia coli. In questo caso è necessaria una terapia antibiotica.
  • La pielonefrite acuta (PNA): questo disturbo, che comporta febbre alta, vomito, diarrea, bruciore durante la minzione e dolenza a livello addominale e al fianco, è in realtà un’infiammazione renale provocata da un’infezione batterica. Spesso il processo infiammatorio è associato ad anomalie delle vie urinarie. In questo caso il paziente deve essere sottoposto periodicamente ai test delle urine.

Cure per l’infezione alle vie urinarie nei bambini

Come abbiamo accennato, per essere sicuri che nei bambini ci sia un’infezione urinaria in atto, la soluzione più efficace è quella di fare le analisi delle urine.

Solo nei casi più complessi si potrà rendere necessario un esame delle urine più dettagliato o un’ecografia renale per verificare eventuali danni ai reni.

Una volta che i risultati abbiano attestato la presenza di batteri nel tratto urinario, si dovrà effettuare una cura mirata che verrà prescritta dal pediatra che ha in cura il bambino.

Il più delle volte si esegue una terapia farmacologica mediante antibiotici; in tal caso è importante seguire alla lettera le raccomandazioni del pediatra, anche se i sintomi sembrano migliorare dopo pochi giorni.

Se si dovessero registrare recidive o infezioni frequenti, potrebbe rendersi necessario un esame più approfondito per valutare eventuali anomalie del tratto urinario.

Infine, anche la prevenzione gioca un ruolo fondamentale in tema di infezioni urinarie; i genitori hanno il compito di garantire sempre un’accurata igiene intima dei bimbi e spronarli a mantenersi costantemente idratati.

Questo tipo di infezioni possono risultare, talvolta, abbastanza fastidiose e dolorose, ma una diagnosi precoce e un trattamento tempestivo possono ridurre al minimo ogni rischio.

Come effettuare la raccolta del campione urinario del bebè

Per raccogliere il campione urinario del lattante è necessario procedere come segue:

  1. detergere i genitali esterni con acqua e sapone;
  2. tenere il bambino nudo in attesa che faccia pipì, che poi andrà raccolta in un apposito recipiente;
  3. l’urina utile ai fini dell’analisi è quella centrale (ne consegue che vanno esclusi il primo e l’ultimo flusso urinario).

Qualora questa pratica risultasse difficoltosa, è possibile utilizzare un sacchetto autoadesivo acquistabile in farmacia; in questo caso appena il piccolo fa pipì, è necessario staccare con cura la parte adesiva e ripiegarla sul sacchetto, in maniera tale da sigillarne l’apertura.

In ogni caso, lo ricordiamo, l’urina che deve essere raccolta è quella del mattino. Il campione poi, va portato presso il laboratorio di analisi in un lasso di tempo breve.

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