Ibuprofene: si può prendere in gravidanza?

L’ibuprofene costituisce al giorno d’oggi uno dei farmaci da banco più utilizzati per curare numerosi disturbi generici. Si tratta di un medicinale analgesico e antinfiammatorio che può alleviare dolori di varia natura e che viene utilizzato molto anche dalle donne in stato interessante. Esso infatti è generalmente indicato anche in gravidanza ma recenti studi sostengono che non bisogna abusarne e che bisogna assumere questo farmaco soltanto dopo aver consultato il medico. I rischi potrebbero essere davvero seri e a risentirne sarebbe il futuro nascituro.

Ibuprofene in gravidanza: i principali rischi

L’ibuprofene, farmaco generico in grado di curare dolori di vario genere, viene assunto con regolarità da tantissime persone al mondo al giorno d’oggi. Tuttavia sembrerebbe che tale medicinale in gravidanza non possa essere assunto troppo frequentemente e in dosi elevate poiché porterebbe dei gravi rischi al bambino.

Quando viene assunto a basse dosi l’ibuprofene non comporta anomalie nel nascituro ma è stato riscontrato un dato comunque preoccupante: in alcuni casi infatti esso ha portato all’aborto spontaneo, in modo particolare quando è stato preso durante il concepimento.

Ibuprofene in gravidanza: a rischio la fertilità delle figlie femmine

Un’indagine pubblicata sulla rivista Human Reproduction afferma che se si assume in modo prolungato questo farmaco per i primi tre mesi di gestazione, si potrebbe avere un rischio di fertilità nelle future bambine poiché l’ibuprofene colpisce le cellule germinali del feto e riduce la scorta ovarica.

Gli studiosi sono giunti a questa conclusione esaminando una serie di campioni di tessuto ovarico prelevati da circa 185 feti differenti. Il risultato è stato chiaro: nei feti delle mamme che avevano assunto ibuprofene è stato rilevato un incremento della morte cellulare e un numero minore di cellule che riuscivano a moltiplicarsi. Altri esami hanno messo in evidenza che risultati negativi sono stati riscontrati già a partire da due giorni dopo l’assunzione del farmaco.

Da questi dati dunque ne emerge che le donne in stato interessante, soprattutto nei primi mesi di gravidanza, devono seguire una serie di regole ben precise per assicurare la salute del feto. È infatti concesso assumere antidolorifici ma solamente per un periodo limitato di tempo e ad una dose molto bassa. Inoltre è consigliabile sostituire l’ibuprofene con il paracetamolo e di non prendere il primo passate le trenta settimane di gestazione.

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