16 luglio 2025 –
L’estate è finalmente arrivata e con lei il richiamo irresistibile delle spiagge. Tuttavia, in alcune zone del nostro Paese il relax al mare può essere compromesso da un ospite invisibile e pericoloso: l’Escherichia coli. Questo batterio, quando presente in quantità elevate nelle acque di balneazione, può costituire un serio rischio per la salute di adulti e bambini, motivo per cui le autorità sanitarie impongono spesso dei divieti temporanei di balneazione.
Vediamo insieme cos’è l’E. coli, quali rischi comporta e come proteggere la propria famiglia durante le giornate in spiaggia.
Che cos’è Escherichia coli?
L’Escherichia coli (E. coli) è un batterio che abita naturalmente nell’intestino di esseri umani e animali, svolgendo un ruolo importante nella digestione. La maggior parte dei ceppi è innocua, ma alcuni possono causare infezioni intestinali anche gravi, soprattutto nei soggetti più fragili come bambini, anziani o persone immunodepresse.
Quando l’acqua di mare risulta contaminata da ceppi patogeni di E. coli, può provocare gastroenteriti, febbre, crampi addominali, nausea e diarrea. L’infezione si trasmette generalmente per via oro-fecale, ma può avvenire anche ingerendo accidentalmente acqua contaminata.
Perché si trova nelle acque di balneazione?
La presenza di Escherichia coli in mare è legata a diversi fattori ambientali e infrastrutturali:
- Scarichi fognari non trattati o mal funzionanti, soprattutto dopo forti piogge
- Depuratori obsoleti o sovraccarichi durante l’afflusso estivo di turisti
- Escrementi di animali domestici o selvatici presenti nelle aree costiere
- Alte temperature, che favoriscono la proliferazione dei batteri
- Forti piogge, che portano le acque inquinate verso il mare
Quali altri pericoli possono nascondersi in spiaggia?
Oltre all’E. coli, esistono numerosi altri agenti patogeni che possono rappresentare un rischio per i bagnanti:
- Staphylococcus aureus: può provocare infezioni cutanee, anche resistenti agli antibiotici.
- Legionella: presente in docce e fontanelle, può causare polmoniti gravi.
- Rotavirus e Norovirus: virus gastrointestinali molto contagiosi, specialmente tra i più piccoli.
- Giardia lamblia: parassita intestinale legato alla contaminazione fecale delle acque.
- Ascaris lumbricoides: verme che si trasmette tramite sabbia o acqua contaminata.
- Vibrio cholerae: responsabile del colera, può entrare nel corpo tramite ferite o ingestione di acqua contaminata.
- Impetigine: infezione della pelle tipica dei bambini, favorita da piccoli tagli e abrasioni.
- Micosi cutanee: diffuse in ambienti caldi e umidi, si trasmettono attraverso sabbia, lettini e docce pubbliche.
- Punture di insetti e meduse: fastidiose e potenzialmente pericolose per chi è allergico o in caso di infezioni secondarie.
- Colpi di sole e di calore: rischi comuni ma prevenibili con idratazione, protezione solare e riposo all’ombra.
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Divieti di balneazione: perché sono importanti
Ogni estate le agenzie regionali per l’ambiente (ARPA) effettuano controlli periodici sulla qualità delle acque di balneazione. Se i livelli di E. coli o altri batteri superano le soglie stabilite, viene emesso un divieto temporaneo di balneazione, segnalato con appositi cartelli.
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È importante rispettare questi divieti: immergersi in acque contaminate può comportare seri rischi, soprattutto per i più piccoli.
Il Sistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente pubblica ogni anno un report sulla qualità delle acque di balneazione. Ecco quello del 2025:
Se volete essere informati sulla qualità delle acque balneabili nelle località visitate in vacanza, potete cercare il sito ARPA della vostra Regione e cercare la sezione “balneazione”, dove dovrebbero essere riportati tutti i monitoraggi aggiornati.
Come proteggersi dalle infezioni in spiaggia
Ecco alcune buone pratiche per ridurre il rischio di contrarre infezioni durante una giornata al mare:
- Informarsi sui divieti di balneazione prima di recarsi in spiaggia, consultando i siti regionali.
- Evitare di fare il bagno in zone vietate, anche se il mare sembra pulito.
- Fare la doccia dopo ogni bagno per eliminare residui di batteri o sabbia contaminata.
- Non ingerire acqua di mare, soprattutto in presenza di onde o schiume sospette.
- Usare un telo mare personale per evitare il contatto diretto con la sabbia.
- Lavarsi spesso le mani, soprattutto prima di mangiare o dopo l’uso dei servizi igienici.
- Coprire ferite o escoriazioni con cerotti impermeabili per evitare infezioni.
- Indossare ciabatte per proteggersi da funghi o batteri presenti su passerelle e docce pubbliche.