Fumo in gravidanza: rischi anche per l’udito del bebè

Fumare fa male, si sa: ancor più per le donne che portano avanti una gravidanza, che espongono il feto a problemi di varia natura. Tra questi problemi che potrebbero insorgere al bambino, secondo una recente effettuata in Giappone, vi sarebbe il rischio di danni all’udito del bambino.

I rischi del fumo durante la gravidanza

Il fumo uccide, è scritto sui tabacchi in vendita, questo è ancor più vero quando a fumare sono le donne incinte, dal momento che, oltre ad arrecare danni a sé stesse, possono portare danni gravi anche al bambino. Malattie alle cellule, ai polmoni e al sangue, oltre che un elevato rischio di morte fetale: sono solo alcune delle conseguenze che possono insorgere, e questo è già risaputo e ogni donna quando pianifica la gravidanza viene informata sui rischi del fumo.

Qualcosa di nuovo è arrivato di recente dal Giappone, dove secondo una ricerca condotta dal professor Koji Kawakami dell’Università di Kyoto, fumare durante la gravidanza può arrecare problemi anche all’udito del bebé. Una notizia che ha già rianimato le campagne contro il fumo per le donne incinte.

La ricerca dell’Università di Kyoto: il fumo riduce l’udito del bambino

La ricerca dell’Università di Kyoto ha coinvolto 70.734 bambini: tra questi, il 3,8% è stato esposto a fumo nel corso della sua vita intrauterina, il 3,9% è stato esposto a fumo passivo nei primissimi mesi di vita e lo 0,9% sia durante la gravidanza che nei primi mesi.

Secondo la ricerca, il bambino esposto al fumo ha una probabilità del 68% maggiore di presentare problemi all’udito dopo il terzo anno di vita rispetto al bambino che nasce in condizioni sane, senza fumo. La ricerca è stata resa pubblica sull’autorevole rivista Paediatric and Perinatal Epidemiology e ha già ottenuto l’effetto di riportare alla ribalta la questione contro il fumo, in particolare per le donne che si accingono a portare avanti una gravidanza per la nascita di una nuova vita: per loro, molte organizzazioni offrono piani per smettere di fumare o almeno per ridurre l’uso e diminuire così il rischio per il nascituro.

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