Pensieri Rotondi

Pensieri Rotondi

Mi chiamo Maddalena Capra, ho tentato di convertire il mio cognome nel più affascinante Lebout sposando un francese (altrettanto affascinante) ma ho dovuto prendere miseramente atto che in Italia si utilizza sempre il cognome da nubile. Divido le giornate tra i miei 3 figli, un blog sentimentale, ironico e irriverente quanto me e altre forme di scrittura. In equilibrio precario ma felice. Credo: nei bambini, nel potere della parola, nelle gioie improvvise. La migliore cosa che mi sia mai detta da sola: “Il destino è una pagina scritta. Finché non scopri che puoi girarla. E che dietro è bianca.”
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Un padre può essere straordinario

Quando ti alzi nella notte, prendi il piccolo, lo cambi e lasci dormire tua moglie. Fai avanti e indietro per il salotto, osservi l’orologio dello stereo: le due di mattina, le tre. Quando prendi in braccio tuo figlio, ti lasci…

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Due momenti: il parto è anche questo

C’è quella luce al neon, sopra, sul soffitto quadrato di questo piccolo bagno. La tenda plastificata della doccia, una pattumiera che riempirò in fretta. Un ferro lucido, piegato a U: il mio asciugamano giallo ricamato a punto croce da mia…

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Il parto è delle madri

Ho avuto tre parti. I primi due sono stati eccellenti. Del terzo ho un ricordo amaro, inasprito dall’incompetenza e dalla freddezza delle ostetriche. Una, in particolare, quella che poi ha fatto nascere Isabelle. Non mi dava le informazioni necessarie, forse…

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Non avevo idea che si potesse amare così

Sto cominciando a dimenticare. Un anno fa, oggi, a questa stessa ora, ero un’idea. Cioè, intendiamoci, per esserci c’ero eccome: carne, ossa, cartilagini, capelli, unghie, ogni cosa al suo posto. E non è che tu non lo sapessi: ogni martedì…

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Come sei nato

Sono una fifona. È stato facile dire facciamo un figlio. Lavoro in un posto che detesto. Mi hanno preso qualche anno fa, avevo bisogno di quel posto, avevo bisogno di un lavoro. Avevo bisogno di soldi. Mi hanno fatto promesse…

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Fenomenologia della maternità

Diventando mamma assisti a strani fenomeni: – I giorni si accorciano, le notti si allungano. Che le giornate siano troppo brevi per tutto quello che devi farci stare, è facile intuirlo. Ma le notti? In piedi ogni mattina alle 6.30, si…

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Ho bisogno di volerti bene

Non è stato così facile. Ci volevano anche sei, sette ore per calmarla o addormentarla. I sonni erano brevi, dopo lunghe fatiche. Ai fratelli che chiedevano qualcosa, pazienti, rispondevo “adesso non posso”, e quella frase mi pizzicava come una maglia…