Poteri del babywearing: ecco come aiuta a ridurre le coliche

Considerato per molto tempo antiquato, negli ultimi tempi sta tornando di moda tra le neomamme il “babywearing”, ovvero l’abitudine di non trasportare i bambini nel passeggino ma di tenerli con sé mediante fasce ergonomiche o marsupi.

E anche i pediatri approvano, dato che il “babywearing” (nome con cui si indica in realtà una pratica in voga tra le nostre nonne e ancora oggi in diverse culture del mondo) aiuta a ridurre le coliche neonatali e contribuisce a instaurare un rapporto più intimo.

La riscoperta del “babywearing”

Nonostante qualcuno ne parli come di una moda oppure una vera rivoluzione, la pratica del “babywearing” in realtà non è né l’una né l’altra cosa: la scelta di alcune mamme di abbandonare carrozzine e passeggini non è un vezzo e tantomeno una scoperta recente, dato che nell’antichità quella di trasportare i bimbi con sè, mediante delle fasce o dei marsupi improvvisati, era la soluzione più intuitiva e naturale.

Ad ogni modo, il fatto che negli ultimi tempi vi si faccia sempre più ricorso è visto positivamente dai pediatri che sottolineano come il “babywearing” abbia effetti benefici sulle coliche dei neonati, ovvero quei pianti non dovuti a sonno o fame ma a un disturbo funzionale che non riguarda affatto l’apparato digerente e che è causato dalle “intense stimolazioni” a cui il bimbo è sottoposto nei primi mesi di vita.

I benefici per le coliche e non solo

In base infatti ad alcuni studi condotti di recente, si è notato come tra le popolazioni che usano trasportare i neonati con delle fasce (spesso si parla di culture extraeuropee) i fenomeni riguardanti le coliche sono meno frequenti e intensi, rispetto a coloro che preferiscono lasciar dormire il bimbo in carrozzina.

Ecco perché sono sempre di più i pediatri che consigliano l’uso di fasce e marsupi, a patto che siano ergonomici e permettano al neonato di mantenere una postura corretta, lanciando liberi gli arti inferiori e senza affaticare la schiena del genitore.

Inoltre, come detto, la prossimità tra la mamma e il piccolo (soprattutto nelle ore diurne, anche mentre fa il riposino) non solo è utile per alleviare le “coliche del lattante” ma riveste una importante funzione nel migliorare la sincronizzazione motoria e il legame madre-figlio, senza inficiare la colonna vertebrale.

L’importanza della prossimità col bambino

Tenere i neonati a contatto con la propria pelle, portarli spesso in braccio o mediante una fascia è anche un modo di riscoprire il rapporto che, solamente qualche decennio fa, le nostre nonne avevano con i neonati, pur senza essere a conoscenza dei benefici che garantiva al piccolo.

Infatti, come accade per i cuccioli di animali, anche per quelli d’uomo è dimostrato che tenerli in braccio aiuta a farli rilassare, mentre se li si toglie dalla fascia ecco che si innervosiscono e cominciano a piangere.

Non solo: non è vero che usando marsupi e supporti ergonomici i bimbi sviluppino deformazioni alla colonna vertebrale o problemi nella motricità dato che, al contrario, è stando sdraiati che possono rischiare, ad esempio, una deformazione delle ossa della scatola cranica.

Non ultimo, la fascia consente al neonato di sincronizzarsi meglio con i movimenti della mamma e di sviluppare l’equilibrio, rendendo se possibile più intimo e “simbiotico” il loro rapporto.

Lascia una risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *