Sindrome da scuotimento: esiste ed è davvero rischiosa

Si chiama sindrome da scuotimento, non è uno scherzo ed esiste davvero.

Immaginate di essere sole a casa. Immaginate di essere un po’ giù d’umore, non necessariamente depresse, ma un pochino malinconiche. Immaginate di avere la casa sottosopra e magari anche altri bimbi che urlano e corrono per casa mentre il vostro neonato piange da parecchi minuti senza sosta, quasi fino a diventare cianotico, e voi non riuscite né cullandolo né altrimenti a calmarlo.

Ecco, a questo punto molte di voi potrebbero essere tentate di fare un gesto in apparenza semplice, innocuo: afferrare il piccolo per le braccia e scuoterlo. In realtà accade molto spesso e quasi mai viene fatto con l’intento di nuocere al neonato.

Le conseguenze di uno scuotimento

Purtroppo però questo movimento brusco è pericolosissimo. Secondo quanto riferiscono gli specialisti del Gaslini di Genova, che hanno discusso proprio di quest’argomento durante il Convegno nazionale della Soroptimist International, ci sarebbe una percentuale di rischio di una disabilità permanente in seguito allo scuotimento del 50%. Nel 30% dei casi, invece, il neonato muore. Dati drammatici che fanno rabbrividire, che purtroppo non sono solo cifre prive di significato, ma che corrispondono a casi realmente accaduti.

La prevenzione come arma

Le lesioni più frequenti causate dallo scuotimento del neonato vanno a carico dell’apparato scheletrico, viscerale e si annoverano anche emorragie retiniche oltre, ovviamente, alle lesioni cutanee. Per informare sulla sindrome da scuotimento, la Soroptimist ha avviato una campagna di prevenzione mediante la quale, appunto, vengono divulgate preziose informazioni.

Purtroppo nel nostro Paese ancora molto è da fare, mancano in primis dei dati di riferimento, poiché le denunce non vengono fatte o perché le eventuali morti vengono attribuite ad altre cause. Ma manca sopratutto l’informazione su questo tipo di sindrome da scuotimento, conosciuta come Shaken Baby Syndrome.

Fortunatamente le notizie sul web corrono veloci, si diffondono in forma virale e le mamme vengono a conoscenza dei rischi di questa “pratica”. Anche noi con questo breve articolo speriamo di scuotere, ma solo le coscienze!

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