Scusami se sarò fiera che crescerai ma anche un po’ amara. Se ogni tanto butto gli occhi altrove, se mentre gioco con te conto le ore.

Scusami se ti ho maledetto mentre spingevo, se fremevo per averti e poi per un po’ mi mancava quel tuo essermi dentro.

Scusami se non ti ho mai preparato un passato di verdura con le mie mani e, ai tempi dello svezzamento, ho comprato regolarmente liofilizzati e buste pronte.

Scusami se ho sperato che un po’ piangessi, quando ti ho portato all’asilo la prima volta: cercavo il tuo sorriso e, intanto, quella tua lacrima era una piccola rugiada che omaggiava il nostro amore assoluto.

Scusami se ho dato a te la parte troppo matura della banana. Se ho finito il cioccolato di nascosto. Se ti ho detto “arrivo” e ci ho messo mezzora.

Se ti ho promesso che saremmo tornati al safari e ancora non l’abbiamo fatto, se la sera leggo pensando ad altro e perdo la concentrazione, e quando parli a volte fai dei tali giri di parole che mi riaggancio solo sull’ultimo, mi salvo con una carezza, mi accontento di dirti certo, amore.

Scusami se mi sono incazzata perché eri di nuovo malata, perché la mia pausa-non-pausa davanti alla tv è diventata Daniel Tiger e io non lo sopporto. Se ti ho spiegato che non si dice che schifo e poi l’ho detto, se ho fatto finta di dimenticarmi che dovevamo finire quel collage coi fiori di cartoncino lilla.

Scusa se la tua maschera a cuore per il carnevale ha atteso almeno tre giorni, pronta sul davanzale, e per un po’ ho sperato te ne dimenticassi così non avrei dovuto aiutarti a finirla. Scusa se poi, quando potevamo occuparcene, me ne sono più e più volta scordata.

Scusami se quando hai paura le tue ragioni mi fanno sorridere, e mi dispiace che ti spaventi ma mi fa anche un po’ piacere, perché mi sento tutto e mi sento forte.

Se dimentico un mucchio di cose, alle volte anche un bacio, che forse non noti e invece mi lascia dentro un buco.

Quando finisce l’anno scolastico e in ogni caso di vacanza sono felice, ma sotto sotto mi chiedo quanto sarà dura averti di nuovo sempre intorno. Anche se mi sembrava impossibile separarci. Scusami anche per questo.

Scusami se vai dai nonni a dormire, stasera, e io ti allaccio la giacca, le scarpe, la sciarpa; ti allaccio un bacio e per un attimo ho un fremito veloce e violento, sento che anche senza saresti andata. Uguale. Senza la giacca e la sciarpa. Ma anche senza il bacio.

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