Prodromi del travaglio: tutto quello che c’è da sapere

I prodromi del travaglio sono un passaggio obbligato e talvolta un po’ complesso che ogni donna in gravidanza dovrà affrontare. Si tratta della fase subito prima del travaglio vero e proprio, caratterizzata da sintomi ben precisi e facilmente riconoscibili che possono variare leggermente da donna a donna.

Nonostante si tratti di una fase fisiologica di ogni gravidanza, è spesso temuta dalle future mamme per l’ansia di non riconoscere bene i sintomi e quindi di non arrivare in tempo in ospedale: per questo è opportuno avere chiare le caratteristiche di prodromi del parto.

Prodromi del parto: che cosa sono

Con l’espressione prodromi del parto ci si riferisce, nel linguaggio medico, alla fase immediatamente prima del travaglio. Si tratta di un lasso di tempo che ha una durata indeterminata, talvolta solo di poche ore altre volte anche di oltre un giorno, in cui è importante che la donna (ma anche il compagno) siano vigili e si preparino psicologicamente ad affrontare il travaglio e poi il parto.

Proprio per la delicatezza della situazione, questa fase è vissuta e soprattutto attesa con molta ansia da parte delle madri, ed è per questo che è necessario conoscere bene i sintomi che si potrebbero avere così da non essere impreparati.

Il sintomo più comune dei prodromi del travaglio sono delle fitte dolorose nella zona del basso ventre, dell’utero e anche del fondo schiena, che si presentano solitamente a intervalli piuttosto regolari circa ogni cinque minuti.

Prodromi del parto: altri sintomi caratteristici

Oltre alle fitte, un altro sintomo classico dei prodromi del parto è la perdita del tappo mucoso che si caratterizza per la fuoriuscita di una sostanza mucosa giallastra dalla vagina, che può essere accompagnata da una lieve perdita ematica.

Non sono perdite così diverse rispetto a quelle che si verificano durante il periodo dell’ovulazione, e che dunque sono facilmente riconoscibili; questo fenomeno è causata dai movimenti dell’utero, che si sta preparando al parto in modo che il nascituro possa avere il massimo agio nell’uscire.
Alle contrazioni e all’espulsione del tappo mucoso si aggiunge un terzo sintomo, anche questo molto facile da riconoscere: i classici dolori premestruali.

Una volta imparati a riconoscere i sintomi caratteristici, è necessario anzitutto mantenere la calma nel caso in cui ci si rendesse conto che effettivamente si tratta da prodromi del travaglio. E’ una fase naturale della gravidanza, che ogni donna ha passato e che dunque non nuoce in alcun modo né alla mamma nè al bambino.
Se le contrazioni da irregolari diventano regolari, con distanza di cinque minuti circa l’una dall’altra, è opportuno andare in ospedale in modo che lo staff medico possa preparare al meglio il travaglio e poi il parto.