24 luglio 2025 –
Gli abbracci, le carezze e le parole affettuose non sono semplici gesti d’amore: secondo una recente ricerca pubblicata sulla rivista American Psychologist, rappresentano veri e propri mattoni con cui si costruisce la personalità di un figlio.
La presenza affettuosa della mamma e del papà non solo consola nei momenti di paura o insicurezza, ma ha un impatto diretto sul modo in cui i bambini diventano adulti. Crescere in un ambiente ricco di amore e attenzioni contribuisce infatti a sviluppare una personalità più stabile, resiliente e aperta al mondo.
Natura o cultura? La risposta è anche nei gesti quotidiani
Per anni psicologi e neuroscienziati si sono interrogati su cosa pesi di più nello sviluppo della personalità: il patrimonio genetico (natura) o l’ambiente e l’educazione ricevuti (cultura)? Questo studio, pubblicato su American Psychologist e condotto dall’Università di Edimburgo in collaborazione con la Duke University, getta nuova luce sulla questione.
Analizzando il comportamento e l’affetto materno rivolto a oltre duemila gemelli omozigoti – cioè con lo stesso DNA – gli scienziati hanno scoperto che le differenze nei tratti della personalità non dipendono solo dalla genetica, ma anche dal grado di affetto ricevuto nella prima infanzia.
Lo studio: affetto oggi, personalità più forte domani
I ricercatori hanno seguito 2.232 gemelli britannici dalla nascita fino alla maggiore età, monitorando l’ambiente familiare e la qualità dell’interazione genitoriale. Tra i 5 e i 10 anni, è stato misurato l’affetto con cui le madri parlavano dei loro figli. A 18 anni, sono stati poi valutati i tratti della personalità secondo il modello dei “Big Five”: apertura mentale, coscienziosità, estroversione, gradevolezza e nevroticismo.
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Il risultato? I figli più coccolati e supportati si sono rivelati più coscienziosi, empatici e aperti mentalmente rispetto ai loro gemelli che avevano sperimentato un minore affetto. Questo dimostra che l’ambiente emotivo in cui un bambino cresce può avere un effetto concreto, anche se sottile, sullo sviluppo della personalità a lungo termine.
Tre tratti della personalità modellati dall’educazione
L’educazione genitoriale sembra influenzare in particolare tre aspetti della personalità:
- Apertura mentale: legata alla creatività, alla curiosità e alla voglia di esplorare.
- Coscienziosità: indica responsabilità, organizzazione e impegno.
- Gradevolezza: riguarda la capacità di entrare in relazione, cooperare e provare empatia.
Questi tre tratti si collegano poi direttamente al successo scolastico, alle relazioni personali e alla qualità della vita adulta. Meno influenzabili dal contesto familiare sono invece l’estroversione e il nevroticismo, che sembrano legati più strettamente alla genetica.
Una genitorialità affettuosa per un futuro migliore
Secondo gli autori dello studio, tra cui la professoressa Jasmin Wertz, promuovere una genitorialità positiva non è solo un beneficio per il singolo bambino, ma un investimento per l’intera società. Bambini più sereni e amati crescono con una maggiore probabilità di diventare adulti equilibrati, capaci di affrontare le sfide della vita con più strumenti e risorse interiori.
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Non si tratta di “viziare” i propri figli, ma di offrire loro un terreno sicuro su cui costruire la propria identità. E per farlo, servono anche politiche sociali adeguate: sostegno economico alle famiglie, accesso a cure psicologiche per i genitori in difficoltà e programmi di supporto alla genitorialità possono fare la differenza.