Come eliminare la poppata notturna senza stress

Il legame tra madre e figlio che s’instaura quando si allatta è decisamente molto profondo ed unico. Proprio per questo diminuire le poppate, soprattutto eliminare quelle notturne che rassicurano il bambino, può portare ad una serie di problemi, addirittura a piccoli “traumi”. Ecco come ridurre o eliminare le poppate notturne senza stress ed ansia sia per il bambino che per la mamma.

Poppata notturna, ogni neonato segue i propri ritmi naturali

Su una cosa siamo tutte d’accordo: ogni neonato è diverso e segue i propri ritmi naturali. Di solito, anche a detta dei pediatri, con lo svezzamento, e quindi con l’introduzione di cibi solidi che saziano maggiormente, il bambino tende a non svegliarsi più la notte. Ma ciò può accadere anche dopo il primo mese, questo dipende molto dal bambino. Un consiglio utile è quello di cercare di posticipare l’ultima poppata e di farlo addormentare il più tardi possibile. Purtroppo però non sempre è facile per i bambini accettare il distacco definitivo dal seno della mamma: continueranno a svegliarsi di notte, a cercare la mamma o a toccarle il seno. Cosa fare a questo punto?

Imparare ad ascoltare il proprio bambino, anche durante la poppata notturna

Evitate eccessive sofferenze al bambino. Rendete meno traumatico e stressante questo passaggio, magari coinvolgendo il papà. Il suo aiuto nel far addormentare il bambino, senza la presenza della mamma, può risultare in alcuni casi davvero efficace!

Bisogna però imparare ad ascoltare il proprio bambino. Se non è pronto al distacco dal seno, evitate forzature e rimandate l’eliminazione delle poppate.

Non studiate stratagemmi e trucchetti per convincerlo a non attaccarsi più. Raccontare al bambino che “Mamma ha la bua” facendogli vedere il cerotto sul seno lascia in lui un ricordo non proprio piacevole di questa che dovrebbe essere una bellissima esperienza e che rischia di farlo sentire in colpa.

Se il bambino non è per niente pronto potete sempre ridurre le poppate senza eliminarle del tutto, ma “contrattandole”, riducendo cioè i tempi delle poppate o posticipandole. In questo modo il bambino non soffrirà e si abituerà in maniera graduale al cambiamento e la mamma potrà sentirsi un po’ più “libera”.

41 commenti

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  1. Che tristezza Carmen..soprattutto leggere certi commenti di mamme orgogliose di togliere un bisogno al proprio figlio e ancora peggio di pediatri che si permettono di dire che i neonati non devono poppare di notte..(forse nella speranza di una minor produzione di latte in vista di una possibile aggiunta). Comunque se si legge bene c’è scritto di NON TOGLIERE proprio nulla se il bambino non è pronto e di evitare trucchetti..poi sono le mamme che leggono quello che ne hanno voglia..come spesso accade

  2. secondo me a vergognarsi dovrebbero essere tutte quelle persone che credono do avere la verità unica ed universale in tasca. Nessun che ammetta che possa esistere da qualche parte della terra una mamma che possa , per svariati motivi , sentirsi di voler abbandonare il pasto notturno senza per forza sentirsi giudicata da madri che si sentono migliori di altre . Il seno è una delle mille modalità per amare il proprio figlio . Non è di certo l’unica, sembra che chi non allatti al seno sia una delinquente decerebrata . Ma finiamola con gli estremismi !

  3. Tempo fa ho letto anche un articolo sull’uso del ciuccio….vergognoso…. Mi sono pure dilungata con una a spiegargli le mie ragioni ma tanto quando parli con un muro e impossibile….e allora ke stiano nelle loro regole…. E buona notte …

    • Infatti Michela, ne so qualcosa, anche il mio non l’ho mai allattato eppure mi guardava sempre con occhi innamorati, ora che ha quasi 7 mesi quando torno da lavoro mi sorride e vuole stare con me… Il legame non è basato su tetta o non tetta, cesareo o naturale…

  4. C’è chi,come me che anche se a malincuore deve togliere la tetta causa operazione al cuore e non so come fare e questo articolo puo’ servire…non fate tutto di un’erba un fascio…