Aumento della capacità olfattiva durante la gestazione: quando non sopporti l’odore del partner

Si chiama “iperosmia gravidica”, la condizione molto particolare alla quale va incontro la stragrande maggioranza delle donne incinte, a partire dalla quindicesima settimana di gestazione. In questo periodo, la percezione olfattiva della donna in gravidanza subisce delle variazioni, per le quali anche il semplice fatto di sentire l’odore del compagno può essere occasione di disturbo, apportando spiacevoli momenti di contrasto e litigi responsabili di serie ripercussioni sul rapporto di coppia.

Le sensazioni della donna e l’aumento della capacità olfattiva

Secondo il parere degli esperti attraversare una condizione per la quale si verifichi un aumento della capacità olfattiva è per la donna gravida una normalità, dal momento che durante i nove mesi di gestazione si innescano dei meccanismi interni all’organismo femminile in grado di instaurare delle vere e proprie barriere contro gli effetti negativi delle tossine ingerite durante la gravidanza. É in questo periodo che l’olfatto della partner aumenta a dismisura, fino a modificare lo stile di vita della gestante prossima al parto. Le sensazioni di quest’ultima cambiano in modo radicale e possono interferire sulla quotidianità in generale e sul sempre più prezioso rapporto tra i partner.

Le tensioni con il partner e il modo per arginarle

É inutile negare che le tensioni con il proprio partner possono diventare sempre più accese e frequenti, soprattutto se alla donna non piace particolarmente il profumo di un dopobarba, di un profumo, di un bagnoschiuma qualsiasi che l’uomo è solito utilizzare sotto la doccia. Fortunatamente si tratta di un problema di facile soluzione. Potrebbe bastare chiedere al proprio compagno di cambiare le fragranze usate. Così, ai profumi troppo dolci, sono da preferire le essenze a base di agrumi che diminuiscono, di fatto, la probabilità che la partner soffra di conati di vomito e nausea costanti.

Così come sarebbe meglio evitare di mangiare (o assumere in quantità minore) alimenti che creano solitamente un odore persistente nell’alito e sulla pelle, come l’aglio.