Allattare un bambino con la sindrome di Down

Che l’allattamento naturale sia la cosa migliore per mamma e bambino è scientificamente dimostrato, che esistano altre soluzioni in caso di necessità è un altro discorso.

Allattare al seno non è sempre facile…

Allattare non è sempre facile, non è sempre bello e (raramente) non è sempre possibile. Uno dei casi in cui l’allattamento è difficile, ma non impossibile, è nel caso in cui il bambino sia affetto dalla sindrome di Down. Chi vive sulla propria pelle quest’esperienza sa quanto sia difficile, così come quando ci si confronta con qualsiasi altro tipo di disabilità, affrontare l’impatto che la notizia comporta e in seguito pianificare le tappe di sviluppo del proprio piccolo.

Il bambino con sindrome Down ha diversi disturbi che implicano un differente approccio al mondo sensibile, tra queste un’ipotonia muscolare, soprattutto durante i primi mesi o anni, che può rendere difficoltoso l’allattamento e in seguito le altre fasi dello sviluppo motorio come gattonare, camminare, parlare. Attenzione però, con un buon approccio e tanta perseveranza il bambino affetto dalla sindrome può raggiungere risultati notevoli, magari con un po’ più di fatica e più tempo, ma è in grado di avere una vita quasi del tutto autosufficiente.

Tornando all’allattamento, invece, non si può negare che vi siano numerose difficoltà proprio di carattere fisiologico. Sono diverse però le testimonianze oggi giorno di madri che grazie alla loro perseveranza e al supporto della famiglia sono riuscite ad allattare al seno i loro bambini. Allattare in modo naturale un bambino con la sindrome Down è difficile, ma possibile, ecco come fare.

Come allattare al seno un neonato con la sindrome di Down

Per prima cosa occorre dell‘aiuto da parte della famiglia perché la mamma che desidera allattare il bambino con sindrome Down dovrà passare molte ore col piccolo al seno. Il bambino, che ha i muscoli ipotonici, quindi anche quelli implicati nella suzione, non sarà probabilmente in grado di succhiare fin da subito e quindi di stimolare la produzione.

Bisogna quindi utilizzare il tiralatte, meglio quello elettrico, meglio quelli professionali anche a noleggio, almeno per i primi giorni. Si darà poi il latte tirato con un cucchiaino o una pipetta. Il bambino va comunque attaccato al seno il più possibile, fino a quando sarà in grado di poppare da solo. Ci vuole tempo e tanta pazienza, forza e sostegno. Non è facile, non lo è per tutta la situazione, ma si può. Il latte materno, fonte naturale di anticorpi, è quanto mai un alimento preziosissimo per il sistema immunitario soprattutto in questi casi.

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