Accarezzare il pancione. Ma lui ci sente?

Accarezzare il pancione è uno dei gesti più teneri e dolci della maternità.

Distensiva, affettuosa e delicata, la carezza della mano della futura mamma sulla pelle tesa del proprio ventre è una romantica coccola per sé e per il piccolo in grembo.

La domanda che tante mamme si fanno è: ma il bambino dentro la pancia, sentirà il mio tocco?

Secondo la scienza la risposta è assolutamente sì!

Il piccolo sin dalle prime settimane di vita – gli specialisti della medicina prenatale dicono addirittura dalla 7° settimana di gestazione – inizia a sviluppare numerose terminazioni nervose, a cominciare dalle zone del viso, con una maggiore concentrazione intorno alla bocca, per poi passare agli arti, superiori e inferiori, ed alla zona genitale.

A partire dalla 9° settimana, inoltre, i ricercatori hanno riscontrato come il piccolo sia in grado di reagire concretamente al tocco materno.

Se sfiorando il proprio pancione la mamma riesce ad intercettare una delle zone più sensibili del corpo del piccolo, come le manine o i piedini, è molto probabile che il feto percepisca nitidamente la presenza ed il tocco materno e reagisca al contatto muovendosi.

Questo gesto di accarezzare il pancione, inoltre, non solo sollecita le terminazioni nervoso del feto, ma provoca anche un lieve, ma percettibile, movimento del liquido amniotico contenuto all’interno, favorendo un naturale dondolio piacevole e rassicurante per il piccolo.

Lo stesso dondolio che il bambino ritroverà all’esterno, replicato dal movimento delle dolci braccia materne intente a cullarlo.

Insomma, ciò che è certo è che accarezzando il ventre materno, mamma e bambino iniziano sin da subito ad entrare in profonda connessione e sintonia, intrecciando quel rapporto empatico indistruttibile che sarà il fil rouge di tutta la loro vita futura di genitori e figli.

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