Lo svezzamento visto da una mamma da biberon

Siamo in periodo di svezzamento, a casa mia. Un minuto di silenzio per tutte le mamme che si trovano in questo stadio. Se, tra di voi, qualcuna stesse vivendo la mia stessa fase, probabilmente, mi sta leggendo con del riso, o della tapioca, fra i capelli. Se non ci credi, ti do un consiglio, vatti a specchiare prima di uscire!

Lo svezzamento e le sue mille leggende: bimbi che a 4 mesi sarebbero capaci di mangiare spaghetti aglio e olio; bimbi che a 12 mesi non mangiano altro che il latte materno. E’ come per tutto il resto della maternità: camminiamo su un percorso irto di sfide, difficoltà, tenerezza e leggende metropolitane.

Oggi, io non me la sento di parlare dello svezzamento. Mia figlia è riuscita a finire metà della sua pappa, e ciò fa di me una persona più rilassata, momentaneamente.

Quello che voglio raccontarvi qui, è come, in qualità di mamma da biberon, questo svezzamento mi abbia fatto riflettere. Quando pensavo ai fatidici 6 mesi- traguardo svezzamento, pensavo che questa fase mi avrebbe equiparato alle altre. Ve lo ricorderete come mi sentivo frustrata per non essere riuscita ad allattare? Dal mio punto di vista, lo svezzamento, con le sue pappe e sempre meno latte, rappresentava un punto di partenza verso la perequazione fra le mamme. Oggi, giungo ad una conclusione semplicissima: Ma chissene frega dell’allattamento al seno!

E’ andata benissimo così! Se penso alle paranoie che mi facevo fino a poco tempo fa, sul seno e sul biberon, mi sento una cretina. Certo, le mie aspettative si sono dovute scontrare con la realtà, e , certo, il biberon è uno sbattimento dal punto di vista economico e logistico. Ma mia figlia non è morta di fame, e questo è quello che conta.

Ci sono solo due cose che ancora mi infastidiscono in qualità di mamma da biberon:

  1.  Quelle frasi, pronunciate dalle mamme da tetta, che hanno come intercalare “Vabbè, ma tu dai il biberon per cui..” Preludio a cose di vario tipo: per cui per te è più facile farle accettare il ciucciotto/il cucchiaio/l’ora della nanna/lasciare tua figlia con i nonni e farti una settimana a Las Vegas etc etc.. Come se per noi fosse tutto più facile.
  2. Quelle frasi, pronunciate dall’ospite che capita, mentre stai per dare il biberon, tipo “Glielo vuoi dare tu?”. “Ma no, Signora, glielo faccia dare anche a sua sorella!” Come se, il biberon, e torniamo al classico dei classici, ti rendesse meno madre, per cui, chi passa da casa, può prendere il latte e darlo a tua figlia, come se tu non ci fossi.

 

Allora, mi dico, meno male che esiste lo svezzamento. Sebbene sia una gran rottura, e di nuovo fate un minuto di silenzio, ci rende, pian pianino, tutte uguali: senza armi nei confronti di chi parla senza pensare (vedi punto 1 e 2) e con mais & verdure fra i capelli!

 

In bocca al lupo a tutte!

 

16 commenti

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  1. Fin dal principio ho dato il mio latte nel biberon alla mia bambina altrimenti stava sempre attaccata al seno e non potevo far nulla. È sempre stata tranquilla e la notte dorme beata dopo il suo lattuccio. Da quando mangia le pappa prende il latte solo al mattino e alla sera, ragion per cui vorrei passare al latte in formula ; qualcuno sa dirmi come faccio a far andar via il latte ne ho tanto ma lei ne beve poco e ho paura che mi venga una mastite!

  2. Carissima ti capisco benissimo!! Per scelta ho deciso di non allattare il mio secondo bambino e domani inizio le pappe!!!! Non mi ricordo nulla del passato aiuto!!!

  3. Quella tra madri può diventare una guerra all’ultimo sangue di paragoni per poi chiaramente sentirsi tutte frustrate. Se si facessero i figli quando ci si sente pronti ed in equilibrio questa sfida di paranoie non avrebbe nessun senso di esistere.

    • A me sembra naturale. Finchè nella vita si fanno scelte che non si sono maturate a pieno si tenta sempre di dimostrare qualcosa agli altri e si vive male qualsiasi situazione. Se uno si sente forte delle scelte che fa non ha bisogno di continue conferme dagli altri o di sentirsi in diritto di criticare gli altri per placare la propria ansia. L’insicurezza gioca brutti scherzi e la maternità è un terreno abbastanza fertile.

  4. Io non ho allattato al seno e odio sentirmi una mamma di seconda scelta! Mio figlio è bellissimo, sanissimo e non vedo perché si è mamme solo se si allatta al seno!! Sto per partorire il mio secondo bimbo e continuerò il percorso del latte artificiale visto il risultato eccellente avuto col primo, ma senza sentirmi in colpa o senza farmi venire complessi.. E poi dicono che alcune vanno in crisi o in depressione..e ci credo!! Non si è una madre migliore perché allatto al seno, né peggiore perché vai col biberon!! Basta con queste fissazioni medievali!!! Siamo tutte mamme allo stesso modo!!

    • Io, oggi, sono molto ma molto ma mooooolto più serena. All’inizio, però, ero in crisi. La serenità è arrivata pian piano, cogliendo anche i vantaggi del biberon. Ed ovviamente, capendo, come dici tu, che complessi non è il caso di averne.

    • Pensa che il mio bimbo è nato col frenulo corto quindi per quanto mi sforzassi, lui non si attaccava e non di sfamava..sono stata additata come una mamma che non era una vera mamma perché non allattavo..ma ho imparato a fregarmene ed ad andare per la mia strada! Ora il mio ometto ha 4 anni, mai un raffreddore per i primi 3anni, ed è un bimbone di 24kg!!

  5. Mi sono trovata nella stessa situazione. Niente tetta perché nata prematura, tanto biberon, lo prende ancora a10 mesi, crisi nello svezzamento. Ma lo abbiamo superato alla grande, è una bimba forte e sana e con un buon appetito e questo mi riempie il cuore di felicità

  6. Io non capisco perché c’è questa mentalità stupida..io sto allattando ma non credo che chi non lo faccia per scelta o per problemi sia meno mamma come non credo che chi sceglie il cesareo sia meno mamma di una donna che ha scelto il naturale. . Ps mia figlia ha 3 mesi e non vedo l’ora di iniziare lo svezzamento anche se ancora è presto!

    • Ma sai che anche io non vedevo l’ora! La seccatura è che rimaniamo davvero blindate. Io, per esempio, riesco ad uscire con mia figlia, solo in tarda mattina. Peccato che alle 12 devo essere già di ritorno per il suo pranzetto. Quando prendono il ritmo, comunque, si può anche farli pranzare fuori. Ora, per me, è presto. Si distrae al minimo rumore e non mangia più, figurati se usciamo 🙂

    • Ti capisco !! Io ho risolto un po utilizzando il tiralatte, ma di solito esco appena ha finito la poppata e rientro prima della successiva!