Diagnosi genetica preimpianto: accordo Italia-Svizzera

La diagnosi genetica preimpianto da adesso potrà essere effettuata anche in Italia.

Cos’è la diagnosi genetica preimpianto?

La diagnosi genetica preimpianto è un tipo di indagine che consente di trovare con certezza alterazioni cromosomiche o malattie genetiche in fasi precoci dello sviluppo di una nuova vita. Alcuni difetti cromosomici possono essere ricercati già negli ovociti mediante la ricerca di globuli polari a coppie prima ancora che gli embrioni vengano impiantati nell’utero materno.

La diagnosi genetica preimpianto che viene effettuata sugli ovociti può essere fatta solo su materiale genetico proveniente dalla madre e quindi è impossibile fare una valutazione dei rischi presenti nel patrimonio genetico apportato dal padre.

La diagnosi che invece viene effettuata sull’embrione è molto più accurata e viene effettuata analizzando le cellule del trofoectoderma dei blastociti dove sono presenti i patrimoni genetici di tutte e due i genitori. In questo secondo caso la biopsia deve essere fatta dopo il quinto giorno di fecondazione.

La Svizzera e l’Italia adottano gli stessi sistemi

Attualmente l’Italia e la Svizzera sono sulla stessa lunghezza d’onda per quanto riguarda l’analisi genetica preimpianto. La direttrice del laboratorio di genetica del centro per la fertilità ProCrea di Lugano tiene a precisare che queste tecniche di indagine sono un’utile strumento per evitare che i genitori possano tramandare ai figli malattie di cui sono portatori.

Alcune malattie incurabili devono essere prevenute e l’importanza della diagnosi preimpianto è stata ufficialmente riconosciuta anche dall’Italia mediante il pronunciamento del Tribunale di Milano che ha stabilito che se una coppa è affetta da una malattia genetica grave, si ha il diritto di effettuare la diagnosi preimpianto.

L’obiettivo primario della diagnosi genetica preimpianto

L’obiettivo della diagnosi effettuata sull’ovocita consente di impedire alla prole la trasmissione di patologie ereditarie molto gravi ed evitare successivamente l’aborto terapeutico. Ovviamente non tutti sono d’accordo con le tesi sostenute dai medici genetisti ma adesso anche in Italia si può ricorrere a questo tipo di diagnosi qualora ce ne fosse bisogno. 

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