25 agosto 2025 –
Chiedere ai bambini di dare una mano in casa non serve solo a mantenere l’ordine: può diventare una vera occasione educativa. Apparecchiare la tavola, sistemare i giochi o aiutare a innaffiare le piante sono attività che, oltre a rafforzare il senso di collaborazione familiare, possono incidere positivamente sul loro sviluppo personale.
Faccende domestiche e bambini: davvero aiutano a crescere adulti di successo?
Negli ultimi anni, alcuni articoli hanno collegato questo tema a un famoso studio di Harvard. È importante però chiarire: l’Harvard Grant Study, avviato nel 1938 e durato oltre 80 anni, non si è concentrata sulle faccende domestiche, bensì sul ruolo delle relazioni e dei legami sociali come fattori principali di felicità e salute nella vita adulta.
Accanto a questa ricerca, però, altri studi e osservazioni (tra questi, uno studio dell’Università della Virginia) hanno evidenziato che coinvolgere i bambini nei compiti domestici fin da piccoli può favorire responsabilità, autonomia, empatia e capacità organizzative. Tutte qualità che, secondo psicologi ed educatori, risultano fondamentali per il benessere e la realizzazione personale.
Perché responsabilizzare i bambini è utile
Anche senza dati “ufficiali” direttamente legati alle faccende domestiche, gli esperti concordano che dare piccoli incarichi ai figli li aiuta a capire che la vita quotidiana è fatta di impegno condiviso. Non si tratta di “lavoro forzato”, ma di offrire occasioni di crescita proporzionate all’età.
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Ad esempio, i più piccoli possono imparare a mettere i vestiti nel cesto, i bambini in età scolare a riordinare la scrivania, mentre i più grandi possono occuparsi della spesa o aiutare in cucina. Queste attività insegnano che i risultati non si ottengono “per magia”, ma grazie al contributo di tutti.
L’approccio delle scuole Waldorf
Un esempio concreto arriva dalle scuole Waldorf o steineriane, dove i bambini vengono coinvolti in attività pratiche quotidiane come cucinare, fare giardinaggio o occuparsi degli spazi comuni. Non è raro vedere studenti che sparecchiano o passano l’aspirapolvere in classe: fa parte della loro formazione.
Secondo gli educatori, questo approccio stimola il senso di comunità e rafforza l’apprendimento: cucinare aiuta a sviluppare abilità matematiche, riordinare favorisce l’organizzazione, prendersi cura di uno spazio comune insegna responsabilità e collaborazione.
Un piccolo gesto, un grande insegnamento
In definitiva, non è tanto la singola faccenda domestica a fare la differenza, quanto il valore educativo che vi si attribuisce. Aiutare un bambino a portare a termine un compito domestico significa insegnargli autonomia, rispetto delle regole e spirito di cooperazione.
E se il legame diretto con lo “studio di Harvard” resta spesso citato in modo semplificato, una cosa è certa: dare piccole responsabilità ai nostri figli è un investimento sul loro futuro benessere e sulla loro capacità di diventare adulti consapevoli, responsabili e felici.
Approfondimento – Lo studio di Harvard e le faccende domestiche
Spesso, quando si parla di bambini e compiti domestici, viene citato l’Harvard Grant Study, una delle ricerche longitudinali più lunghe e importanti al mondo, iniziata nel 1938. In realtà, questo studio si è concentrato soprattutto sull’impatto delle relazioni affettive e sociali sulla felicità e sulla salute in età adulta, e non direttamente sulle faccende domestiche.
Il collegamento tra “faccende di casa” e successo futuro deriva da ricerche secondarie e interpretazioni successive, che hanno messo in evidenza come responsabilizzare i bambini con piccoli compiti domestici favorisca lo sviluppo di autonomia, empatia e senso di responsabilità. Queste qualità, a loro volta, sono riconosciute dagli psicologi come fondamentali per il benessere e la realizzazione personale.