Anchiloglossia: quando il frenulo linguale del neonato è corto

Alcune sindromi non rappresentano un vero e proprio pericolo per il neonato, ma possono essere la causa di altre problematiche, che interessano non solo il bambino, ma anche la madre. È il caso dell’anchiloglossia, una malattia poco conosciuta e non pericolosa per il bambino, che può però provocare fastidio alla mamma in fase di allattamento.

La malattia, che ha una prevalenza del 4-5% (fatta eccezione per l’Inghilterra, nella quale può raggiungere il 10%), causa irritazione del seno della madre, deformazione del capezzolo durante l’allattamento e difficoltà per il bambino durante le poppate, e nei casi più gravi lacerazioni ed ulcere che possono essere a loro volta causa di mastiti ed infezioni del capezzolo.

In questo articolo, dunque, vedremo quali sono i sintomi e quali i potenziali rimedi per l’anchiloglossia del neonato.

Anchiloglossia del neonato: l’importanza della membrana

L’anchiloglossia è una condizione che si manifesta con la difficoltà del bambino di estrarre o muovere adeguatamente la lingua. Questa manifestazione è causata da una ridotta dimensione del frenulo linguale, la sottile membrana che lega la lingua al palato inferiore: la poca estensibilità di questa, infatti, provoca l’impossibilità ad estrarre completamente la lingua (quindi ad aderire in modo adeguato al seno), la quale assume la caratteristica forma a cuore (sia in fase di riposo che di estensione). A causa della ridotta estensibilità del frenulo, il bambino non riesce a usare adeguatamente la lingua durante la poppata, causando dolore al seno della mamma.

Cosa causa l’anchiloglossia del neonato

Le cause esatte dell’anchiloglossia non sono note; tuttavia, è stato spesso osservato che i bambini affetti da questa condizione presentano un parente che soffre o ha sofferto del medesimo problema, il che ha portato a pensare che le cause siano genetiche. Ciò che non è noto sono anche i meccanismi alla base di questo fenomeno: si suppone, tuttavia, che la condizione sia causata da una scarsa capacità delle cellule presenti sotto la lingua di differenziarsi e moltiplicarsi. In particolare, la mancata riproduzione delle cellule causerebbe l’aderenza della lingua al palato inferiore, con un livello di gravità variabile da soggetto a soggetto.

I rimedi per l’anchiloglossia

Generalmente, non è necessario intervenire in modo chirurgico per rimediare all’anchiloglossia. Questa condizione, infatti, può interessare i bambini fino a 4/6 settimane, periodo in cui la lingua ha assunto una conformazione adeguata.

Se così non fosse, vi sono diversi espedienti che possono essere messi in atto al fine di favorire la riproduzione cellulare (rapida nei neonati) al livello del frenulo della lingua. In particolare, si consiglia di allattare al seno il bambino facendo sì che spalanchi adeguatamente la bocca.

Un altro consiglio che è possibile seguire è quello di indossare dei paracapezzoli in silicone, i quali hanno una duplice funzione: possono essere utili sia per stimolare la riproduzione cellulare, essendo in grado di esercitare una pressione sulla lingua del neonato adeguata allo scopo, sia per proteggere i capezzoli della madre durante l’allattamento.

Nei casi più estremi, infine, è possibile ricorrere a un taglio del frenulo, da effettuare in condizioni asettiche dal medico e senza necessità di anestesia.

Photo by 🇸🇮 Janko Ferlič on Unsplash

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