Tisane in gravidanza: occhio a cosa bevete!

I mesi della gestazione richiedono qualche attenzione in più. È un momento in cui dobbiamo stare bene e rilassarci per goderci il grande momento: a partire dall’alimentazione, il nostro stile di vita deve essere sano. È necessario fare attenzione a tutto quello che ingeriamo, che sia cibo o un farmaco, e accertarci con il nostro medico che ciò che assumiamo non abbia controindicazioni per noi e per il nostro bambino.

Tisane in gravidanza: meglio non esagerare!

Questo vale anche per tutto ciò che è a base di erbe, comprese le tisane, che normalmente assumiamo come rimedio naturale per i piccoli fastidi o semplicemente per rilassarci. Un consiglio sempre valido è quello di non assumere tisane in gravidanza in dosi elevate, limitandosi a quelle che non comportano rischi in gravidanza. Durante il primo trimestre, invece, è consigliato non ingerire farmaci né erbe, perché è il periodo più critico dei nove mesi.

Tisane in gravidanza: le erbe che fanno bene

Vediamo quali tisane possiamo bere in gravidanza, e per quale disturbo. In caso di insonnia, oltre alla camomilla o alla melissa si può scegliere il tiglio, che favorisce la calma. La malva e il tarassaco, invece, sono utili in caso di ritenzione idrica, perché drenano ed evitano il ristagno dei liquidi, che ci provocano gonfiore e pesantezza alle gambe. Un aiuto per combattere la stanchezza si può trovare nel rosmarino o nella salvia.

Per la stitichezza, meglio non assumere lassativi ma optare per la malva o i semi di lino.

L’equiseto e il mirtillo aiutano a contrastare la comparsa di vene varicose e la fragilità capillare. Per le nausee, le erbe che possono alleviare il disturbo sono lo zenzero e la menta, assunte a piccole dosi.

Tisane in gravidanza: le erbe da evitare

Altre erbe, invece, sono assolutamente vietate durante la gravidanza: aloe, finocchio, ginseng, ortica, passiflora e altre ancora. Per essere certe di cosa può darci beneficio e cosa invece può causare problemi a noi e al bambino, è opportuno rivolgersi sempre al proprio medico.

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