Sperm Bank: rifiuta donazioni da dislessici, Adhd, autistici

Se si pensa ai bambini biondi e con occhi azzurri vengono in mente due cose, per lo meno se si hanno più di 30 anni: gli esperimenti genetici condotti durante il regime nazista e un film dell’orrore dal titolo “Il villaggio dei dannati” di cui esiste un recente remake. Eppure no, quanto accade alla celeberrima banca del seme londinese, la più grande della Gran Bretagna, ha del surreale e supera di gran lunga la fantasia cinematografica o i preconcetti datati del secolo scorso. Sperm Bank rifiuta donazioni da dislessici, Adhd, autistici.

La banca del seme londinese, negli ultimi giorni è rimbalzata sulle prime pagine dei maggiori quotidiani, e non solo della Gran Bretagna, suscitando stupore, sdegno, rabbia. Di cosa si è macchiato il famoso istituto? Di una colpa che, al giorno d’oggi, è davvero inaccettabile: la selezione dei donatori per avere individui “perfetti”. Certo, non si tratta di manipolazione genetica, ovviamente, ma di una cosa molto più semplice. La clinica, infatti, non accetta più donazioni di gameti da uomini affetti da disturbi quali la dislessia, Adhd, autismo e alcune altre patologie.

Si può immaginare quale putiferio si sia scatenato. La Human Fertilisation and Embryology ha già avviato un’inchiesta alla ricerca di eventuali responsabili e responsabilità. Pesantissime le accuse: discriminazione ed eugenetica. A puntare il dito contro la banca è anche Steve O’Brien, presidente della Fondazione dislessia  che ha denunciato questo abuso che, di fatto, discrimina chi è colto dal disturbo e che implicitamente porterebbe i dislessici a non chiedere aiuto per non rivelare la loro condizione.

Forse cercare un donatore privo di disturbi sarebbe un bene per il bambino, ma siamo davvero sicuri che questo non sia un modo per manipolare, anche se non direttamente, la specie? E se tanto hanno fatto discutere le leggi per gli aborti terapeutici, perché non sollevare lo stesso polverone anche per questo caso? Infondo la natura umana è bella per la sua varietà di sfumature, anche perché non si sta parlando di patologie invalidanti. Ricordiamo che il dislessico non è una persona con disabilità, ma se mai con una diversa sensibilità, spesso molto intelligente e con grande creatività, come Steve Jobs, giusto per citarne uno tra i più conosciuti.

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