Roma, riapre il punto nascita: il flashmob delle ostetriche fa il giro del web (VIDEO)

Il flashmob delle ostetriche del punto nascita del Sandro Pertini di Roma.

Per annunciare la riapertura del punto nascita dell’ospedale Sandro Pertini di Roma, le ostetriche e alcune donne in dolce attesa hanno deciso di organizzare un flashmob sulle note della canzone “Uptown Funk” di Mark Ronson e Bruno Mars.

La riapertura del punto nascita

Dopo mesi di emergenza sanitaria, riapre finalmente il punto nascita del Sandro Pertini di Roma, per accogliere le neomamme in sicurezza e ritornare lentamente alla normalità.

Il punto nascita era stato momentaneamente chiuso e riconvertito per accogliere i malati da Covid 19 e solo pochi giorni fa è ritornato alla sua mission originaria. Per festeggiare la riapertura, le ostetriche hanno organizzato un flashmob diverte e allegro, scatenandosi sulle note della ballad Uptown Funk di Bruno Mars.

Il video delle ostetriche del Sandro Pertini ha conquistato in poche ore il web ed è stato ripreso da numerose testate giornalistiche italiane ed internazionali.

Percorsi sicuri e tamponi alle future mamme

Per garantire la sicurezza delle donne che si recano presso il punto nascita dell’ospedale Sandro Pertini di Roma è stato creato un apposito percorso no Covid.

La coordinatrice ostetrica Sabrina Strano ha inoltre dichiarato che tutte le donne, prima di essere ricoverate presso il punto nascita, verranno sottoposte al tampone.

Il percorso no covid e la somministrazione dei tamponi alle donne sono misure stringenti per garantire la sicurezza alle future mamme e ai loro bimbi. La performance delle ostetriche ha regalato speranza e gioia, soprattutto per tutte quelle donne che si trovano ad affrontare una gravidanza in piena emergenza sanitaria.

In questi mesi di emergenza sanitaria per il coronavirus, sono stati numerosi i flashmob organizzati per chiedere la riapertura dei reparti di ostetricia e ginecologia, come quello organizzato ad Anzio a colpi di clacson e palloncini che ha coinvolto oltre duecento persone tra medici, cittadini comuni e associazioni locali.

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