Pulizia del ciuccio: quando e come farla

Pulire o non pulire il ciuccio, e quando e come farlo?

Questa è la domanda fatidica che spesso i genitori dei bambini piccoli si pongono al riguardo.

Certo che va pulito, ma si deve farlo ogni volta che cade, e basta l’acqua o va sterilizzato?

Cerchiamo di fare un po’ di chiarezza.

Il ciuccio: il migliore amico del bambino

La prima cosa da capire è che il ciuccio è qualcosa di fondamentale per il bambino piccolo, e come tale andrebbe trattato.

Certo, se il bambino ha difficoltà a separarsene e lo pretende per molti anni, la questione va affrontata. Tuttavia, se ne è molto geloso, non c’è da preoccuparsi: per lui infatti il ciuccio è rassicurante e calma il piccolo quando è spaventato o nervoso.

L’importante chiaramente è che sia sempre pulito, anche perché il bambino lo tiene in bocca. Considerando poi che il bimbo esplora il mondo anche prendendo gli oggetti e lasciandoli cadere a terra, non è raro ed anzi è molto frequente che il ciuccio stesso verrà gettato più volte sul pavimento.

Se è vero che non sarebbe praticabile la sterilizzazione ogni volta, è anche inaccettabile che non si lavi mai. Anche perché può capitare sia a casa che fuori.

Come ci si dovrebbe comportare in queste situazioni?

Pulire il ciuccio

La prima situazione è quella casalinga.

Se si sta a casa i pediatri consigliano di sterilizzare il ciuccio una volta al giorno, senza esagerare, anche perché ci si trova in un ambiente controllato e pulito. Se poi il ciuccio finisce a terra lo si può lavare sotto l’acqua corrente, ma se non cade mai, almeno fino ai primi 6 mesi di vita del bimbo, una pulizia profonda una volta al dì è più che sufficiente.

Per sterilizzare si deve mettere il ciuccio in acqua bollente per qualche minuto, magari al mattino prima di darglielo. In alternativa si può anche procedere con un disinfettante a base di ipoclorito di sodio oppure inserirlo in un apposito sterilizzatore.

Se invece si è fuori casa, le cose si complicano un pochino.

Si sconsiglia di pulire il ciuccio con la propria saliva. È vero che la mamma possiede degli anticorpi che in questo modo passa al bambino, ma i pediatri ritengono che sia sempre meglio evitarlo, almeno fino a quando il bimbo non avrà sviluppato un suo sistema immunitario forte.

Basta portare con sè una bottiglietta d’acqua da utilizzare solo per l’eventuale pulizia del ciuccio.
Per una pulizia più accurata, magari se si è per strada, si può anche optare per uno sterilizzatore da viaggio.

Naturalmente il ciuccio, nonostante si possa pulire spesso, va anche cambiato periodicamente.

In particolare si consiglia di acquistarne uno nuovo qualora quello vecchio presenti delle lesioni sulla superficie. I dentini del bimbo possono rovinarlo, e lì si potrebbero annidare eventuali germi e batteri. Ogni due mesi il ciuccio andrebbe sostituito, per una tranquillità dei genitori e una più serena crescita del bambino.

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