Permessi allattamento: in cosa consistono e come richiederli

Cresce sempre di più il numero delle famiglie che in Italia richiede all’INPS (Istituto Nazionale Previdenza Sociale) i permessi per l’allattamento.

Essi non devono essere utilizzati esclusivamente per nutrire il bambino, ma possono servire a soddisfare qualsiasi esigenza del nascituro entro il primo anno di vita. Vediamo in cosa consistono questi permessi e come possono essere richiesti.

Cosa sono i permessi per l’allattamento

Per quanto sia difficile allontanarsi dal proprio bambino appena nato, oggigiorno un numero crescente di mamme ha necessità di tornare al lavoro dopo il periodo di maternità spettante per legge (equivalente a due mesi prima del parto e tre mesi dopo la nascita del bambino).

Per andare incontro alle mamme lavoratrici, l’INPS offre la possibilità di richiedere i permessi per l’allattamento. Se la neo-mamma ha un turno lavorativo di sei ore, potrà dedicarne due alle esigenze del proprio figlio. Se invece il turno lavorativo ha un monte orario inferiore, il permesso avrà la durata di un’ora.

Il tempo a disposizione è frazionabile nel corso dell’intero turno, ma ha validità giornaliera e pertanto non può essere cumulabile sommando più permessi. Le ore spendibili attraverso i permessi vengono raddoppiate in caso la madre abbia avuto un parto gemellare.

Chi può richiedere i permessi per l’allattamento

Generalmente sono le mamme, lavoratrici dipendenti, a richiedere i permessi per l’allattamento. Tali strumenti consentono solitamente di continuare ad allattare il bambino fino al primo anno di vita e sono più vantaggiosi rispetto all’istituto del congedo parentale, in quanto completamente retribuiti.

A dispetto del nome i permessi non prevedono esclusivamente la prassi dell’allattamento, ma possono essere spesi per soddisfare qualsiasi esigenza del nascituro.

Non solo, in alternativa, essi possono essere richiesti dai papà.

Un padre lavoratore può inoltrare domanda all’INPS nei seguenti casi:

•morte o grave infermità della moglie;
•affidamento esclusivo del bambino;
• moglie lavoratrice non dipendente oppure libero professionista

Come richiedere i permessi per l’allattamento

La donna lavoratrice può fare domanda per ottenere i permessi per l’allattamento direttamente al proprio datore di lavoro, il quale poi provvederà ad inoltrare la richiesta all’INPS.

Fanno eccezione soltanto le dipendenti che vengono pagate direttamente dall’INPS, quali le lavoratrici del settore agricolo, quelle appartenenti allo spettacolo o le donne in cassa integrazione. In tali casi, queste dipendenti devono inoltrare la richiesta sia al datore di lavoro che all’Istituto.

Per quanto riguarda i padri lavoratori essi devono presentare domanda sia al datore che all’INPS, allegando anche il certificato di nascita del bambino e una dichiarazione che attesti le motivazioni per cui la madre è impossibilitata a richiedere i permessi.

In ogni caso, per qualsiasi dubbio o chiarimento inerente alla domanda, si può richiedere la consulenza di un CAF o di un patronato.

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