Neonato con l’ittero: non smettere di allattare!

E’ importante continuare ad all’allattare un neonato con l’ittero? Capiamo che tipo di disturbo è e quali sono le accortezze da avere.

A volte, dopo il parto, capita che il neonato soffra di ittero, si tratta di un eccesso di bilirubina nel sangue, ragione per cui la pelle e le sclere diventano di un colore giallino. L’insorgenza dell’ittero si deve al fatto che dopo la nascita il piccolo ha un eccesso di globuli rossi i quali vengono eliminati dall’organismo e la loro sostanza di scarto altro non è che la bilirubina. Quando questa non viene eliminata mediante le feci, in seguito a un processo chimico in cui entra in gioco anche il fegato (stiamo semplificando), ecco che sopraggiunge l’ittero.

Diverse tipologie di ittero

Esistono diversi tipi di ittero che coinvolgono i neonati in diversi momenti. L’ittero fisiologico, per esempio, è quello che insorge immediatamente dopo la nascita, nei primi due o tre giorni di vita, in questo caso è dovuto a un’iperbilirubinemia di tipo non coniugato. L’ittero che insorge all’inizio dell’allattamento al seno è correlato a una scarsa assunzione di latte materno nei primi giorni di vita e la cosa è sovente evidenziata da un discreto calo di peso del neonato. Anche in questo caso si tratta di un ittero non grave e di scarsa entità. Se non vi sono complicazioni questa tipologia di ittero scompare quando si raggiunga un adeguata assunzione di latte materno.

L’ittero da latte materno, invece, è caratterizzato da una persistente iperbilirubinemia che può continuare anche per due o tre mesi dopo la nascita e sembra essere causato da un aumento della circolazione entero-empatica della bilirubina. Esiste anche un ittero patologico, ma è un caso molto raro fortunatamente e dovuto, tra le altre cause all’incompatibilità del gruppo sanguigno  tra madre e neonato.

Cosa dice il pediatra

La maggior parte dei pediatri oggi, fortunatamente, sa che non è necessario interrompere l’allattamento. Il motivo è che il latte materno è l’alimento specie-specifico per il neonato e di conseguenza, se non in rarissimi casi di disturbi metabolici, può arrecare danni al bambino. Al contrario. Per tanto i pediatri che sconsigliano di interrompere l’allattamento e somministrare latte artificiale, fosse anche per pochi giorni, stanno andando nella direzione sbagliata. Proprio il latte materno aiuta ad espellere la bilirubina tramite le feci, impedendone il riassorbimento da parte dell’intestino.

Gli studi lo confermano

Esistono diversi studi che evidenziano come il latte materno sia la cosa migliore anche quando si manifesti l’ittero neonatale. Secondo dei risultati, infatti, i bambini che avevano poppato oltre 9 volte al giorno non facevano rilevare un’alta concentrazione di bilirubina dopo il 6° giorno.

Eccezioni

Se la bilirubina salisse a un livello superiore a 20mg/dl si dovranno valutare, assieme al pediatra, eventuali misure e accortezze per farla rientrare nei parametri.

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