Inquinamento atmosferico in gravidanza: possibili ripercussioni sul bambino

Un recente studio statunitense ha rivelato che l’inquinamento atmosferico può influire negativamente sulle capacità cognitive dei bambini già nel grembo materno. Secondo le ricerche, le gestanti che si espongono in maniera continuativa ai pm10 potrebbero dare alla luce neonati con un quoziente intellettivo leggermente inferiore alla media.

L’inquinamento atmosferico può compromettere lo sviluppo cognitivo del feto in gravidanza

Per pm10 (particulate matter) si intendono particelle di materiale disperse nell’aria con dimensioni inferiori a dieci centimetri.

Oltre ad elementi naturali come i pollini o le ceneri vulcaniche, nell’atmosfera viaggiano anche derivati del petrolio come kerosene, benzene, gasolio che nuocciono fortemente alla salute. L’inquinamento atmosferico si rivela particolarmente aggressivo anche per le donne in gravidanza, che potrebbero mettere al mondo bambini con un quoziente intellettivo inferiore alla media.

È quanto annunciato da un recente studio condotto dall’Università di Washington in collaborazione con l’Università della California-San Francisco e pubblicato sulla testata scientifica Environmental Research .

I danni da inquinamento atmosferico si possono evitare con l’assunzione costante di acido folico

I ricercatori statunitensi hanno misurato il quoziente intellettivo di oltre mille bambini tra i 4 e i 6 anni rilevando delle sensibili differenze in base al livello di esposizione delle loro madri ai pm 10 durante il periodo della gravidanza.

In particolare si è visto che tra i figli delle donne maggiormente esposte e quelle meno c’è una differenza di punteggio pari allo 2,5. I livelli di inquinamento sono stati calcolati attraverso rilevazioni presso il domicilio delle mamme e in base alla distanza delle abitazioni dalle principali arterie stradali.

Gli studiosi hanno tuttavia notato che esiste un elemento che riporta i livelli di QI del feto alla normalità: l’acido folico. Tale derivato sintetico del folato, nutriente prezioso per lo sviluppo embrionale, se assunto con regolarità durante l’ultimo trimestre della gravidanza può annullare gli effetti negativi dell’inquinamento atmosferico sul feto.

Anche se gli studi in proposito necessitano di ulteriori approfondimenti, sembrerebbe che l’acido folico abbia una potente azione antiossidante che proteggerebbe il nascituro dall’aggressione di agenti patogeni esterni.

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