Infertilità: potrebbe essere colpa del sistema immunitario

Esistono molte coppie che cercano invano una gravidanza, oppure che vedono interrompersi il loro sogno di diventare genitori a poche settimane dal concepimento. Quali sono le cause?

Le casistiche possono essere diverse, e dipendere tanto dall’uomo quanto dalla donna, ma una di esse potrebbe essere un funzionamento anomalo del sistema immunitario femminile.

Il sistema immunitario può causare infertilità femminile

Sia nel caso di un mancato concepimento che di un aborto spontaneo, spesso le cause sono riconducibili ad un’anomalia del sistema immunitario, che non consente lo sviluppo di una gravidanza, o ne impedisce il proseguimento, con tutti gli strascichi emotivi e psicologici che ne conseguono.

È sempre più evidente, infatti, che il sistema immunitario gioca un ruolo fondamentale nella buona riuscita di una gravidanza. Normalmente, il nostro fisico è predisposto per “combattere” tutto ciò che gli è estraneo, ma, nel caso della gravidanza, viene fatta un’eccezione per i geni paterni: avviene, cioè, una cosiddetta “tolleranza immunitaria“, che consente al fisico di riconoscere come non pericoloso il prodotto del concepimento.

In presenza di anomalie, però, il feto, che è composto anche da geni paterni, viene considerato un elemento da combattere, e il sistema immunitario lo rigetta, causando un aborto.

Un test per rilevare la tolleranza immunitaria

Nel 2016, circa 2.200 donne sono state sottoposte a uno studio clinico che aveva lo scopo di testarne la tolleranza immunitaria. Per farlo, è stato sufficiente sottoporsi a un esame del sangue, i cui risultati, disponibili in appena 10 giorni, sono in grado di prevedere se il sistema immunitario sia o meno in grado di reagire positivamente ad un’eventuale gravidanza.

Grazie a questo test, in presenza di eventuali anomalie, si potrà agire per migliorare la tolleranza immunitaria, garantendo maggiori possibilità di successo alle coppie che cercano una gravidanza, e a coloro che hanno già subito un aborto.

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