Gravidanza, attenzione all’emoglobina glicata: aiuta a predire il diabete gestazionale

Monitorare i livelli di emoglobina glicata nel primo trimestre della gravidanza è fondamentale per individuare in modo precoce il rischio di sviluppare forme di diabete gestazionale: a confermarlo sono i risultati emersi da un recente studio apparso su “Scientific Report”.

Predire il diabete gestazionale

Nelle donne in gravidanza il monitoraggio dell’emoglobina glicata nel primo trimestre aiuterebbe a predire in modo tempestivo gli eventuali rischi di sviluppare il diabete gestazionale: a rivelarlo è una ricerca condotta negli Stati Uniti presso il National Institute of Child Health and Human Development e i cui risultati sono stati resi noti sulle prestigiose pagine di “Scientific Report”. Come è noto, il test dell’emoglobina glicata (HbA1c) consente di valutare la media nelle glicemie, ovvero la presenza di zuccheri nel sangue, degli ultimi tre mesi dato che la stessa proteina dell’emoglobina è quella che trasporta ossigeno nel sangue e tende a “glicarsi” collegandosi alle molecole di glucosio: e per una donna incinta conoscere la predisposizione al rischio diventa fondamentale per poter adeguare di conseguenza i propri stili di vita.

L’importanza dell’emoglobina glicata

Il diabete gestazionale è infatti una delle complicanze più comuni legate alla gravidanza e può comportare, nel tempo, non solo il rischio per la mamma di sviluppare forme di diabete di tipo 2 ma anche di inficiare la salute del bambino che sarà maggiormente soggetto a obesità e macrosomia. Lo studio statunitense suggerisce quindi di eseguire lo screening dell’emoglobina glicata non solo tra la 24esima e la 28esima settimana di gestazione, come spesso accade, ma di cominciare il monitoraggio prima. “I risultati si confermano in linea col maggior turnover dei globuli rossi e la minore sensibilità all’insulina delle donne durante la gestazione” hanno spiegato i ricercatori del National Institute of Child Health and Human Development. Nella loro indagine hanno infatti coinvolto 2800 donne in gravidanza a basso rischio di malattia e poi hanno confrontato i risultati di HbA1c di quelle che si sono effettivamente ammalate di diabete gestazionale con le altre: e si è scoperto che livelli di emoglobina glicata più alti (in media attorno al 5,3%) del primo trimestre sono un campanello d’allarme da non sottovalutare, tanto che ogni incremento dello 0,1% della HbA1c comporterebbe un aumento del rischio del 22%.