Depressione in gravidanza: dei marcatori nel sangue sarebbero in grado di predirla

Scoperti 15 marcatori nel sangue che possono prevedere la depressione durante e dopo la gravidanza. Una ricerca americana conferma che questo disturbo colpisce il cervello, il sangue e tutto il corpo e mina gravemente la salute e il benessere della mamma e del bambino.

La depressione, un male silente che colpisce il 15% delle mamme

Un gruppo di ricercatori del Van Andel Institute at Pine Rest Christian Mental Health Services, una struttura ospedaliera del Michigan specializzata sulla salute mentale, ha scoperto che nel sangue ci sono tracce in grado di prevedere l’insorgere della depressione durante la gravidanza e post partum.

Lo studio condotto dalla professoressa Lena Brundin e pubblicato sulla rivista Translational Psychiatry, rileva la correlazione tra la presenza di 15 marcatori biologici e la malattia.
La ricerca individua con un grande margine di sicurezza le donne più esposte a questo disturbo psicologico, poichè su un campione di 114 future madri, c’è una corrispondenza tra i marcatori e la depressione nell’83% dei casi.
La scoperta ha una ricaduta importante sulla sfera dell’infanzia e sulla salute delle mamme poiché la depressione impedisce alle donne di prendersi cura di sé stesse e del bambino.

Pianto, incontrollabile, stanchezza cronica, insonnia, sbalzi di umore, mal di testa, disinteresse nei confronti del bebè, senso di colpa e irritabilità sono solo alcuni dei segnali di una malattia che colpisce il 15% delle donne nell’ultima fase di gestazione e dopo il parto.
La depressione inoltre non consente alla mamma e al bambino di instaurare un rapporto affettivo e pertanto incide anche sulla crescita psicologica del bebè che, in età adulta, ha maggiori probabilità di avere scarsa autostima.

I marcatori del sangue e le possibilità di cura

I casi più gravi di depressione post partum conducono la donna anche all’infanticidio o al suicidio e sono una testimonianza tragica di una profonda sofferenza psicologica.
In assenza di un trattamento adeguato la malattia può risolversi in modo spontaneo, ma può anche diventare cronica. Lo studio americano però consente di prevedere l’insorgere della depressione e permette a molte donne di rivolgersi con anticipo ad uno specialista per tutelare la propria salute e quella del bambino.
Gli strumenti più idonei per curare la malattia sono la psicoterapia e gli ansiolitici che vanno assunti sotto stretto controllo medico.