Da quando ho partorito, sono ancora una Persona

Quando sono diventata mamma mi sono imposta una regola: essere madre dappertutto, fuori e dentro casa. Ho sempre gestito bene mio figlio fuori casa in qualsiasi posto, col sole e con la pioggia, di giorno e di notte. Ma si sa, ogni età dei bambini ha particolari bisogni da soddisfare: uscire con un lattante vuol dire caricarsi la macchina di passeggini, cambi, biberon,latte in polvere, pannolini e copertine ma al contempo i sonnellini sono più frequenti quindi ad un certo punto io potevo anche godermi la serata in santa pace.

Ho iniziato ad avere difficoltà ad uscire con mio figlio quando lui ha compiuto 2 anni. Amava fare baldoria. E amava anche fare le ore piccole. Quindi andare a mangiare una pizza significava andare in un locale a rincorrerlo mentre la pizza diventa prima fredda, poi colla ed infine pietra… Allora ho deciso che il servizio a domicilio non era poi così male. E che i figli sono soprattutto sacrifici e ne avrei fatti di più grandi per lui. Pensavo: ” Pazienza, vorrà dire che quando sarà più grandicello e meno curioso tornerò a frequentare le pizzerie!”.

Ho messo da parte i sensi di colpa e ho deciso che era il caso di mollarlo dai nonni una buona volta quando un matrimonio con tanto di location a bordo piscina mi è sembrata un’impresa impossibile da affrontare. E quella sera ho riscoperto la mia vivacità, la bellezza di sedersi per un pasto intero  e di terminare un discorso con volta cominciato.

La sera tornata a casa mi sono chiesta: ma perché non l’ho fatto prima?

Ero così presa dalla mia voglia di essere madre a 360 gradi per 24h ininterrottamente, che ho dimenticato di essere me per più di 2 anni.Come se allontanarmi per un paio di ore a settimana faccia di me la matrigna di Cenerentola.

Quello che più mi rincuora è che a quanto pare non sono stata l’unica ad essere stata contagiata dalla sindrome della mamma-perfetta. Ed io rispondo dicendo: esistono le ferie, il giorno libero, i giorni di malattia per qualsiasi lavoro al mondo, allora devono esserci anche per noi. Perché occorre staccare ogni tanto dalle urla continue, dai perché infiniti, da giocattoli e pasti sani. Staccare la spina per un po’ mi serve a ritornare più carica e agguerrita (perché mie care mamme, con un figlio di 3 anni è guerra spietata!!).

Ho imparato che quando inizio a sentire la mia testa pesante e piena mollo il nano anche per mezz’ora, il tempo di un caffè con la mia amica e di rimettere a posto le idee. Ho imparato che sono ancora una PERSONA da quando ho partorito ed il fatto che io abbia uno gnomo alle calcagna non fa di me un aliena, ma una donna più ricca di esperienze, di amore, più matura. Ma soprattutto ho imparato che  io esisto ancora e non sono soltanto la mamma di M.

8 commenti

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  1. Sempre lasciato mia figlia, anche dopo pochi mesi, per una cena fuori o per il parrucchiere. Ovvio non ogni settimana, ma un paio di volte al mese sicuramente.Non mi sono mai fatta troppi problemi perché se non fossi serena (e rinunciando a tutto sfido chiunque ad esserlo) non sarei una buona madre.