Cannabis in gravidanza? Fa male al bambino!

La Cannabis è una sostanza che negli ultimi tempi sta facendo discutere: se faccia bene o male, se vada legalizzata o no… Al di là di queste questioni, l’uso di certe sostanze, come alcol, tabacco e droghe, andrebbe evitato del tutto in gravidanza. Nella realtà, però, alcune donne ne fanno uso lo stesso.

Nonostante sia stato dimostrato che l’uso della Cannabis in gravidanza può produrre problemi comportamentali e patologie psicologiche nei bambini, nessuno finora aveva studiato i possibili effetti di questa sostanza sullo sviluppo del cervello dei nascituri.

Un gruppo di ricercatori dell’University Medical Center dei Paesi Bassi ha effettuato uno studio, pubblicato sul Biological Psichyatry Journal, per stabilire se, e quali effetti, abbia la Cannabis sul cervello dei nascituri.

Assumere cannabis in gravidanza: un comportamento diffuso

Secondo lo studio, sarebe parecchio alto il numero di donne incinte che fa uso di Cannabis durante la gravidanza: una percentuale che va dal 2 al 13 % in tutto il mondo.

Lo studio è stato effettuato su un campione totale di 263 bambini di età compresa tra 6 e 8 anni.

Sono stati comparati i risultati degli esami effettuati sul cervello di 96 bambini le cui madri avevano fatto uso di normale tabacco con quelli di 54 bambini esposti al fumo di Cannabis (combinato con il fumo di tabacco) prima della nascita, e con quelli di altri 113 bambini che non sono stati esposti nè all’uno, nè all’altro.

Cosa succede se si assume Cannabis in gravidanza

E’ emerso che l’esposizione alla Cannabis in epoca prenatale non comporterebbe cambiamenti sullo sviluppo globale del volume del cervello, né di quello sulla materia grigia o sulla sostanza bianca, mentre è risultato evidente un assottigliamento della corteccia cerebrale, in particolare nella corteccia frontale superiore ed in quella parietale superiore.

E’ evidente che, mentre l’esposizione al tabacco non sortisce effetti sullo sviluppo del cervello, l’esposizione alla Cannabis influisce sullo spessore della corteccia cerebrale. Resta da esplorare il nesso causale tra le due cose e le sue conseguenze.

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