Bimba malata di aids torna a scuola: le mamme si dividono

In provincia di Caserta, a Trentola Ducenta, c’è una bambina di 11 anni affetta da Aids: precedentemente allontanata dalla scuola, oggi la ragazzina ha potuto rientrarvi. La sua vicenda sta sollevando un dibattito molto acceso fra le mamme e le istituzioni, divise fra la necessità di garantire due diritti altrettanto fondamentali, quello dell’integrazione e quello della sicurezza dei bambini.

L’opinione delle istituzione

Da un alto, la scuola pubblica ha il dovere di accogliere qualsiasi studente, senza discriminazioni legate a disabilità o ad altre situazioni di svantaggio. Ecco perché il preside dell’istituto ci tiene a far sapere che la precedente esclusione della ragazzina dalla scuola era dovuta non alla sua malattia (di cui il dirigente dice che non era a conoscenza), ma a problemi interni legati al sovraffollamento dell’istituto. Oggi però, tornando sui suoi passi, il preside accoglie la bambina a scuola e garantisce che potrà frequentare regolarmente le lezioni, assistita da un insegnante di sostegno.

La preoccupazione delle famiglie

L’altra voce di questa vicenda è però quella delle mamme dei bambini che frequentano l’istituto e che si ritroveranno quindi a vivere a stretto contatto con la ragazzina malata. Le posizioni dei genitori sono divise: alcune mamme dichiarano di non avere particolari timori e di aver consultato medici ed esperti che le hanno rassicurate sulle possibilità di trasmissione della malattia; altre, invece, stanno pensando di ritirare i loro bambini dalla scuola (seppur adducendo a questa scelta anche altre motivazioni, dal sovraffollamento ai servizi carenti dell’istituto).

Informare i bambini sulle modalità di contagio e sulle precauzioni che è necessario prendere per evitarlo è di certo il primo passo per gestire al meglio una situazione difficile per tutti, in primo luogo per la ragazzina malata, che ha diritto a vivere una vita quanto più possibile normale.

E voi mamme, qual è il vostro punto di vista?

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