Bambini e paghetta: in Italia la danno 7 genitori su 10

Secondo un nuovo studio la maggior parte dei genitori dà la paghetta ai propri figli per responsabilizzarli a un uso corretto del denaro e a conferirgli maggiore autonomia.

Cosa dicono i numeri?

L’indagine, condotta nel mese di febbraio da E-Learning GoStudent e dalla banca online N26, fotografa la situazione delle famiglie italiane in tema di paghetta.

Il campione preso in esame è quello di genitori con figli appartenenti alla generazione Alpha e Z, in cui emerge che 7 genitori su 10 elargiscono una quota di denaro ai propri figli per consentirgli di fare acquisti in autonomia e sensibilizzarli all’uso del denaro.

Nello specifico, il 45% dei papà e delle mamme sostengono che il rendimento scolastico non dipende dalla paghetta.

Del parere opposto sono proprio i ragazzi, visto che il 28% di loro dichiara che un buon andamento scolastico è un incentivo per ottenere denaro extra.

L’11% dei genitori concorda invece con i ragazzi: la paghetta deve essere proporzionata ai voti ricevuti a scuola; se il rendimento non è buono, nessuna paghetta.

Le famiglie italiane figurano tra le più attente in merito al risparmio e il 50% di loro sa che i soldi dei figli vengono usati per le uscite con gli amici, il 25% li mette di lato, il 16% invece acquista libri, videogiochi film e musica.

Paghetta ai figli: giusto o sbagliato?

Il tema della paghetta è da sempre motivo di dibattito all’interno delle famiglie, tra chi crede che elargire una piccola quota di denaro possa incentivare i propri figli a raggiungere obbiettivi personali e instillare una forma di coscienza che porti alla formazione di un senso del dovere e di responsabilità; e tra chi invece sostiene che questo gesto possa essere interpretato come un modo per “viziare” il proprio figlio e contribuire ad accrescere in lui la pretesa e l’irresponsabilità.

Come bisogna comportarsi?

Come spesso accade la ragione sta nel mezzo: la paghetta può essere un mezzo di educazione al risparmio e alla responsabilità ma solo se viene adottata con criterio, osservando il comportamento e la gestione del denaro da parte dei figli. L’educazione finanziaria tra i banchi di scuola potrebbe aiutare.

Lascia una risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *