Autismo e tv: i risultati di uno studio

Una indagine sulla correlazione fra ore passate avanti allo schermo e il rischio di sintomi simili a quelli dei disturbi dello spettro autistico è stata condotta in uno studio di JAMA Pediatrics.

La società di oggi sta condizionando molto anche il nostro essere genitori. Il tempo è sempre più prezioso e non sempre si riescono a dedicare ai propri figli tutte le dovute attenzioni. Sempre più spesso quindi i più piccoli si ritrovano ad interfacciarsi per molte ore con uno smartphone o un tablet attraverso cui guardare cartoni animati e intrattenimento per bambini.

Uno studio uscito su JAMA Pediatrics ha messo in luce uno spaccato di questa realtà.
Gli autori infatti hanno intervistato i genitori di più di 2.000 bambini di età compresa fra dodici e diciotto mesi, rivolgendogli domande come: “Capita spesso che il suo bambino guardi la televisione o video?”, “Quante volte alla settimana legge un libro con suo figlio?”, “Le capita spesso di giocare con suo figlio?”.

I disturbi dello spettro autistico dipendono solo fa fattori genetici?

Sappiamo ormai che i disturbi dello spetto autistico derivano in gran parte da fattori genetici i quali, si pensa, compongano fra il 50% e l’80% del rischio.
Allo stesso tempo però ci sono anche altri fattori, di carattere non genetico, che fanno la loro parte.
Per esempio si sa ancora poco sui fattori esperienziali dei bambini e quanto possa essere diverso avere abitudini particolari.
Non si sa con certezza, ad esempio, quanto influisca nei bimbi più piccoli lo stare ore a guardare la tv o lo smartphone oppure il prediligere attività meno passive, magari all’aria aperta e di socializzazione.
In effetti uno studio condotto qualche anno fa ha rivelato come i bambini di due anni con un disturbo dello spettro autistico siano risultati essere quelli che hanno avuto maggior rapporto con tv e smartphone attraverso cui hanno guardato video per più ore al giorno.
Lo studio aveva proprio lo scopo di capire eventuali collegamenti fra uso di tv, smartphone e tablet e l’insorgenza di disturbi di questo genere.

I risultati dello studio

Questo studio risulta veramente importante perchè ne vengono fuori risultati statistici che è impossibile non notare.
Guardare video tramite televisione, smartphone o tablet pare aumentare il rischio di insorgenza di sintomi paragonabili a quelli dei disturbi dello spettro autistico. C’è da dire però che la cosa non aumenta il rischio di queste malattie.
Resta però importante evidenziare quanto sia benefico il tempo passato in famiglia, con i genitori, con i nonni e comunque con il contatto umano che risulta essere un fattore protettivo.

Lo studio è sicuramente un primo passo, un qualcosa di preliminare ma che getta le basi per approfondimenti che sicuramente saranno fatti in futuro.