Amo le madri, perché hanno i miei stessi occhi

Amo le madri la notte, quando mi sveglio e penso a chi è sveglio. Ai loro occhi sbiaditi nel buio che si accendono come una fiammella sulla culla, carezzano il piccolo, poi lo prendono con sé, perché l’amore non ha ore.

Amo il rumore dei passi silenziosi, scalzi, per non svegliare l’alba, mettere su un caffè sperando che ci salvi dal sonno. I primi suoni di stoviglie, le tazze per la colazione, la scodella delle principesse per la figlia più grande, il grembiule già pronto sullo schienale della sedia.

Amo le madri nel giorno, correre verso la scuola, il lavoro, fermarsi in lunghi attimi senza tempo. Frugare da lontano la via, l’asilo, alla ricerca di quella sola testolina che ci appartiene.

Amo le madri la sera, stese accanto al figlio, un libricino di cartone sulle gambe, la storia che conoscono ormai a memoria.

Amo le madri che si amano, che rimandano a domani il parrucchiere, fanno brevi discorsi al telefono, si pettinano in salotto guardando il figlio che gattona. Hanno chiuso i cassetti e tolto le cose pericolose, hanno lavato quelle tazze con lui legato nella fascia. Amo le madri che si amano nei figli e quelle che credono di non amarsi più, perché allo specchio vedono qualcuna che poco somiglia a chi erano.

I loro discorsi sempre centrati su un figlio, il girotondo quando ci dà la mano. Le maglie larghe di seni sempre pronti. Le regole che si sono imposte, gli orari, e poi dimenticarsene.

Amo le madri.

Amo le madri come amo chi ama i miei amori. Come si cerca negli altri lo sguardo che abbiamo anche noi, la passione per il mare, per le montagne.

Amo le mamme, come amo le mattine d’estate, quando il sole non è ancora forte. Amo che loro sono così: deboli come l’aurora, forti come il mezzodì.

Amo le mamme come amo la montagna, i suoi profumi, i suoi boschi e le sue tempeste.

Amo le mamme per i loro occhi che tracimano, per le loro guance che ridono e un attimo dopo piangono. Amo il loro parlare incessante e amo quei silenzi che custodiscono verità infinite.

Le amo come si ama chi ci somiglia. Chi somiglia alla gioia ma anche alla solitudine che abbiamo sperimentato.

Amo l’aiuto che sanno darsi quando capiscono il bisogno. Quando intuiscono l’amore. Che tutte abbiamo. Perché se siamo madri siamo tutte donne che amano, indicibilmente, i propri figli.

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