Fra gli esami in gravidanza che sollevano sempre maggiori perplessità ci sono la villocentesi e l’amniocentesi, entrambe tecniche invasive ed entrambe collegate a un rischio di aborto. Limitandoci alla sola analisi dell’amniocentesi, sono molte le donne che hanno dei dubbi se sottoporsi o meno a questo esame, soprattutto per paura di poter perdere il bambino.

Con l’amniocentesi si preleva un campione di liquido amniotico contenuto nella cavità uterina, con una semplice puntura, sotto la guida di una sonda ecografica. Dall’analisi del liquido si avrà una diagnosi prenatale completa che riguarderà sia le malattie cromosomiche (fra cui la sindrome di Down) che quelle ereditarie. A titolo di esempio, fra le principali patologie che si possono analizzare con l’amniocentesi c’è la fibrosi cistica, la talassemia o la sordità congenita.

Inoltre, con l’amniocentesi è anche possibile accertare la paternità del bambini, tramite l’analisi del DNA.

L’esame viene solitamente svolto fra la 15sima e la 19sima settimana ed è, in generale, caldamente consigliato a tutte le donne con più di 35 anni, alle donne le cui ecografie hanno riscontrato malformazioni fetali, alle donne che – dall’anamnesi familiare – risultano esposte a malattie genetiche; tuttavia, l’esame non è obbligatorio.

Anche solo leggendo le modalità di esecuzione dell’esame, appare evidente l’invasività dell’operazione e, quindi, i rischi di aborto che l’amniocentesi porta con se’. Questo è sicuramente uno dei principali tormenti che le donne in attesa hanno quando devono sottoporsi all’esame e, inoltre, non semplifica la decisione nemmeno la scarsissima chiarezza che c’è sulle percentuali di rischio: secondo le linee guida sulla gravidanza fisiologica del Sistema Superiore di Sanità, le probabilità sarebbero quantificate nell’1,9% (quasi 2 aborti ogni 100 prelievi), per il Royal College of Obstetriancs and Gynaecologists sono quasi la metà (circa l’1%) mentre l’American College of Obstetricians and Gynecologists stima un aborto ogni 300 procedure, circa.

2 commenti

Lascia una risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

  1. nemmeno io la farei, ma purtroppo la stramaggioranza delle donne in questo paese pensano solo a loro e non alla vita del bambino che portano nel grembo. solo alla loro convenienza, quella per loro è piu importante della vita umana. vergogna e mille volte vergogna