Ambientamento ai tempi del coronavirus: come affrontarlo?

Con la pubblicazione delle misure di prevenzione al Coronavirus da rispettare in tutti gli ambienti pubblici, genitori e insegnanti si stanno chiedendo come affrontare il delicato momento dell’ambientamento a scuola, soprattutto per i bambini che rientrano nelle fasce di età dai 0 ai 6 anni.

Per mettere chiarezza nella questione, il Miur ha emanato le Linee Guida che specificano le modalità in cui deve essere predisposto l’ambientamento e la partecipazione delle famiglie allo stesso.

Sappiamo, infatti, che l’ingresso al nido e alla scuola dell’infanzia rappresentano due momenti culminanti per i più piccoli, che devono sentirsi accompagnati in modo sereno in questo nuovo percorso almeno da un genitore.

Questi ultimi, dunque, rappresentano un ponte tra le certezze del bambino e il mondo ignoto che è rappresentato dalle maestre, dal nuovo ambiente nel quale dovranno interagire e dalle regole da rispettare. Nel contesto sociale e sanitario così delicato e incerto che stiamo vivendo, come si può realizzare l’ambientamento senza creare traumi e disagi?

L’ambientazione e le sue implicazioni

L’ambientazione dei bambini durante le prime settimane di scuola si è rivelato negli anni un momento molto importante per abituare il piccolo ai nuovi ritmi e alle figure temporaneamente estranee delle maestre e degli educatori. Si tratta di quello stadio educativo iniziale che veniva chiamato “inserimento” negli anni passati e che indicava l’integrazione sana e graduale delle fasce più a rischio all’interno della scuola.

Per questo motivo, l’ambientamento riguarda in primo luogo i bambini dai 0-3 anni che muovono i primi passi nel nido, si tratta della fascia di età più delicata perché è legata in modo strettissimo ai genitori e spesso rifiuta ogni soggetto estraneo. Sappiamo dall’esperienza di genitori e psicologi che in questa fase della vita il piccolo vive un rapporto simbiotico con una o entrambe le figure genitoriali, che a loro volta, spesso sono costrette a mandarli a scuola per motivi di lavoro, mostrando difficoltà a slegarsi.

In questi casi il compito degli insegnanti deve essere duplice, di rassicurazione alla mamma che deve sentirsi completamente serena di lasciarlo in buone mani e al piccolo, che deve sentirsi protetto e amato, senza subire alcun trauma.

In questa fase di ambientamento, che implica anche l’oggettiva difficoltà a rispettare il distanziamento sociale richiesto dall’emergenza Covid -19, entrano in gioco le Linee Guida Miur sopra menzionate.

Il Protocollo di sicurezza per la ripresa della scuola e l’ambientazione ai tempi del Coronavirus

Per quanto riguarda le concrete modalità di realizzazione dell’ambientamento, il Decreto fa riferimento alla necessità di realizzarlo per le due fasce di età più sensibili, quella dei 0-3 anni e la fascia dei 3-6 anni.

In questo contesto viene richiesta alla scuola la predisposizione di spazi sufficientemente ampi e tempi idonei, per accogliere i bambini e inserirli in modo graduale nella struttura scolastica. Un’importante processo deve svolgersi alla presenza di un genitore o di un adulto delegato, come un nonno o la baby sitter che li abbia accompagnati sino a quel momento.

La norma è valida per i piccoli neo-iscritti o per i bambini che sono stati già inseriti negli anni passati ma per i quali se ne rilevi comunque la necessità, a discrezione degli educatori e insegnanti.

Un compito difficile che richiede massima organizzazione, rispetto delle regole da parte dei genitori e comprensione per la situazione di disagio sanitario e sociale che stiamo vivendo.