Allattamento esclusivo, studi del Mario Negri consigliano: più sostegno e a mamme fragili, soprattutto al sud

L’allattamento esclusivo fino al sesto mese di vita non è sufficiente nella nostra penisola e sfiora appena il 23% nelle realtà dove la mamma è particolarmente vulnerabile.
Questo è quanto è emerso dallo “Studio Nascita” coordinato dal laboratorio per la salute Materno-Infantile dell’Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri di Milano, in collaborazione con l’ACP Associazione Cultural Pediatri.

Su quasi 1000 neonati solo il 30% viene allattato al seno fino ai sei mesi
La ricerca si è svolta su 809 neonati provenienti dalle diverse aree geografiche della nostra penisola, così distribuiti

  • il 44% vive al nord
  • il 23% nel centro
  • il 33% nel sud

Il 65% di questi neonati, al momento della prima visita pediatrica, viene alimentato con allattamento misto. Soltanto il 30% delle mamme prosegue l’allattamento esclusivo fino al sesto mese. I neonati alimentati esclusivamente al seno, fino al sesto mese, sono così distribuiti:

  • 31,1% residenti al nord
  • 34,4% residenti al centro
  • 23,1% residenti al sud

Soltanto il 30% ha la possibilità di godere dei benefici dell’allattamento materno esclusivo fino ai sei mesi di vita.
Il parto spontaneo favorisce l’allattamento esclusivo mentre si registrano numeri negativi nei casi di taglio cesareo.

Il peso della cultura e della posizione geografica

“Dobbiamo purtroppo notare che l’allattamento in forma esclusiva è insufficiente già alla dismissione dall’ospedale e così si conferma nelle prime due visite – dichiara dott. Antonio Clavenna, ricercatore presso il Laboratorio per la Salute Materno Infantile dell’Istituto di Ricerche Mario Negri – A molti bambini i benefici per la salute e lo sviluppo dell’allattamento al seno non sono garantiti, ancor più in alcuni contesti geografici, in cui questa disuguaglianza si somma ad altre”.

Dallo studio, emerge infatti che sono le mamme lavoratrici e con una cultura medio-alta a proseguire l’allattamento esclusivo fino ai sei mesi di vita, mentre le mamme inoccupate o casalinghe, con una cultura media o elementare, sono meno propense a proseguire l’allattamento esclusivo almeno fino ai sei mesi, come fortemente consigliato dall’OMS, mentre risultano irrilevanti l’età materna al momento del parto e la nazionalità. Lo studio consiglia di intervenire con un maggiore supporto e interventi mirati da migliorare, a sostegno di tutte le madri che potrebbero avere difficoltà, provenienti da realtà con bassa scolarità, disoccupate o alla prima gravidanza.

L’importanza dell’allattamento al seno

Il latte materno è l’alimento migliore per il neonato e fino ai sei mesi è sufficiente a soddisfare ogni bisogno nutrizionale.
La poppata, permette al neonato di creare un rapporto intimo con la mamma, lo calma se agitato o nervoso, lo nutre, lo rilassa. Il latte di mamma inoltre, ha la capacità di proteggerlo da tante malattie, grazie agli anticorpi materni che passano al bambino attraverso il latte.

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