Alimentazione del bebè: in arrivo le linee guida al cibo nei primi 1000 giorni dalla nascita

Dimmi come mangi e ti dirò chi sei e soprattutto’ chi sarai: se quel che mettiamo nel piatto ha una forte incidenza sulla nostra salute e sul nostro stile di vita, ciò è ancor più vero quando si parla dell’alimentazione del bebè. Quanto sia importante mangiare correttamente e nelle giuste dosi lo sanno bene le mamme italiane, e a quest’obiettivo comune sta lavorando anche il Ministero della Salute, impegnato a stilare le linee guida per l’alimentazione dei bambini nei primi 10oo giorni di vita.

Il documento vedrà la luce a settembre e ha già attivato un team di pediatri ed esperti, tutti concordi nell’affermare che il modo di alimentarsi nei primi due anni di vita mette le basi per la futura salute dell’adulto, oltre ovviamente a garantire il benessere del bambino.

Quali sono allora le regole da tenere a mente nell’ alimentazione del bebè? La prima, fondamentale, è affidarsi per lo svezzamento alla supervisione di un pediatra, che dovrà individuare le specifiche esigenze nutrizionali del piccolo: in una fase così delicata l’improvvisazione non è ammessa.

Per tutto il primo anno di vita, e anche oltre, il latte materno (o quello in polvere, se necessario) non va mai abbandonato, ma progressivamente integrato con altri alimenti. Soltanto dopo i 12 mesi al posto del latte materno si può usare quello vaccino, facendo però attenzione a non eccedere perché si tratta di un alimento molto proteico.

D’altra parte le proteine sono certamente essenziali per la crescita del bambino, tutto sta a farle assumere nelle giuste dosi e ad assicurarsi che si tratti di proteine ad alto valore biologico (principalmente di origine animale, ma è bene introdurre anche i legumi).

Semaforo giallo per il sale (da inserire solo dopo il primo anno e sempre con moderazione) e per gli zuccheri, che vanno presi attraverso i cereali e non tramite cibi industriali (vedi le merendine).

Altre due dritte riguardano la limitazione degli spuntini fuori pasto e l’attenzione alla sicurezza dei prodotti, per accertarci che il cibo dei nostri piccoli non contenga pesticidi, ogm, contaminanti, fitofarmaci o altre sostanze nocive.

 

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